Anche Paesi Bassi e Irlanda hanno sospeso il vaccino di AstraZeneca in via precauzionale
Domenica i Paesi Bassi e l’Irlanda hanno sospeso in via precauzionale il vaccino contro il coronavirus di AstraZeneca, almeno fino al 29 marzo: negli scorsi giorni diversi altri paesi europei avevano preso simili decisioni, in seguito ad alcune segnalazioni da verificare su problemi di trombosi riscontrati in alcune persone da poco vaccinate. Secondo l’Agenzia europea per i medicinali, però, non c’è alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi di trombosi.
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Domenica AstraZeneca ha scritto in un comunicato che alla data dell’8 marzo, su 17 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino tra Unione Europea e Regno Unito, sono stati riscontrati 15 casi di trombosi e 22 di embolia polmonare: un numero «molto inferiore» rispetto a quello che si verifica naturalmente in una popolazione di questa misura, e comunque in linea con i dati degli altri vaccini contro il coronavirus.
La decisione di Paesi Bassi e Irlanda riguarda il vaccino di AstraZeneca in generale, mentre altri paesi hanno sospeso solo un lotto, l’ABV5300, che comprendeva un milione di dosi distribuite in 17 paesi europei: Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia.
In Italia invece, dove non sono state distribuite dosi da quel lotto, l’Agenzia del farmaco (AIFA) ha sospeso in via precauzionale l’utilizzo del lotto ABV2856. Diversi giornali italiani hanno dato rilevanza alla morte di tre militari in Sicilia che avrebbero ricevuto dosi dal lotto in questione. L’AIFA ha però chiarito come i casi di decesso abbiano «un legame solo temporale» con la somministrazione del vaccino: «Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato».