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  • Mercoledì 10 marzo 2021

Il Congresso ha approvato l’ambizioso piano di aiuti economici di Biden

Contiene misure di rilancio dell'economia ed è il primo importante successo del presidente americano

(Alex Wong/Getty Images)
(Alex Wong/Getty Images)

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva l’American Rescue Plan Act of 2021, un pacchetto di misure economiche da 1.900 miliardi di dollari per sostenere gli americani messi in difficoltà dalla pandemia e rilanciare l’economia. La nuova legge è, nel suo complesso, uno dei più ampi e ambiziosi provvedimenti economici approvati negli Stati Uniti negli ultimi anni, e la prima vittoria legislativa per il presidente Joe Biden, che è riuscito a ottenere l’approvazione del suo piano con poche modifiche, nonostante l’opposizione del Partito Repubblicano.

La legge, approvata in prima lettura dal Congresso a fine febbraio, è stata approvata dal Senato sabato scorso, per poi tornare al Congresso per il voto finale. Ora il Congresso invierà il testo a Biden per la firma definitiva, che dovrebbe avvenire venerdì.

La gran parte del budget stanziato dalla nuova legge riguarda il sostegno a cittadini e famiglie e comporterà una notevole espansione del welfare. Secondo il New York Times, si tratta di uno dei più grandi pacchetti di aiuti federali mai approvati dai tempi della Grande Depressione.

Le misure prevedono un versamento diretto di 1.400 dollari a tutti i cittadini il cui reddito annuo è minore di 75 mila dollari, e alle coppie sposate il cui reddito complessivo è minore di 150 mila dollari. La presenza di figli a carico aumenta l’ammontare del versamento. Questo è l’impegno economico più rilevante, che ammonta a 410 miliardi di dollari ed è una delle misure simbolo dell’intero pacchetto.

È prevista una proroga fino a settembre del 2021 di un sussidio di disoccupazione da 300 dollari a settimana che era stato approvato dal Congresso a dicembre, e che sarebbe scaduto il 14 di marzo. Sono state introdotte anche ampie detrazioni fiscali per chi ha figli a carico.

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Il contrasto alla pandemia da coronavirus è un altro degli elementi fondamentali del pacchetto economico: sono stati stanziati 50 miliardi per ampliare il sistema di test e di tracciamento; 47 miliardi per coprire le spese funerarie legate alle morti da COVID-19; 16 miliardi per rendere più spedita la distribuzione dei vaccini; 10 miliardi per la produzione di materiale medico. Sono stati stanziati anche 360 miliardi di dollari in aiuti agli stati e ai governi locali, i cui bilanci sono stati profondamente danneggiati dalla crisi dell’ultimo anno.

Altre misure riguardano lo stanziamento di 130 miliardi di dollari per mettere in sicurezza le scuole e rendere più veloce la loro riapertura, e di 40 miliardi di dollari per le università. Sono stati approvati programmi per sostenere le imprese colpite dalla crisi come bar e ristoranti, aiuti a chi non riesce a pagare affitti e mutui, e infine una vasta gamma di sussidi per consentire a più persone possibile di beneficiare dell’Affordable Care Act, cioè della riforma delle assicurazioni sanitarie approvata sotto la presidenza Obama e nota come Obamacare.

Rispetto a quanto voluto da Biden e dal suo team, la versione definitiva della legge ha perso alcuni elementi importanti. Biden avrebbe voluto portare a 400 dollari a settimana il sussidio di disoccupazione, e soprattutto aveva in progetto di aumentare il salario minimo in maniera consistente e portarlo a 15 dollari l’ora. Attualmente il salario minimo negli Stati Uniti è di 7,25 dollari l’ora, e non aumenta dal 2010.

La ragione di quese mancanze è l’opposizione del Partito Repubblicano, che ha ostacolato la legge in tutti i passaggi: nei tre i voti a cui la legge è stata sottoposta (quello iniziale alla Camera, poi al Senato e infine quello di oggi) nessun Repubblicano ha votato a favore.

In particolare, l’aumento del salario minimo è stato scartato per consentire l’attivazione di un particolare meccanismo legislativo (chiamato “reconciliation”) che ha consentito di far passare il pacchetto economico in Senato con la maggioranza semplice, e senza la necessità di ottenere 60 voti favorevoli come avviene nella gran parte della legislazione. Il Partito Democratico ha 51 voti al Senato, se si conta anche la vicepresidente Kamala Harris, contro i 50 del Partito Repubblicano.

L’accusa principale rivolta al pacchetto economico di Biden è che sarebbe troppo costoso: i Repubblicani ne avevano proposto uno molto meno ambizioso da 600 miliardi di dollari, che però è stato rifiutato. Inoltre, i Repubblicani e molti economisti conservatori sostengono che le misure previste dalla legge rischino di immettere nell’economia troppo denaro e provocare un aumento dell’inflazione.

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Per i Democratici, invece, l’approvazione della legge è un notevole successo. Immediatamente dopo l’approvazione, Biden ha detto che le nuove misure danno ai lavoratori americani «una possibilità di combattere».

Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’economia americana dovrebbe beneficiare dell’approvazione delle nuove misure economiche: l’organizzazione ha rivisto al rialzo la crescita del PIL degli Stati Uniti dal 3,2 al 6,5 per cento per il 2021. Il miglioramento delle condizioni dell’economia americana dovrebbe portare anche a un aumento di un punto percentuale del PIL mondiale. Secondo i sondaggi, il 70 per cento degli americani è favorevole alle nuove misure economiche.

L’approvazione del pacchetto economico ha in un certo senso anche un valore programmatico, perché nelle intenzioni del team di Biden dovrebbe essere la prima di una serie di riforme molto ambiziose su temi importanti come l’immigrazione e le infrastrutture, sui quali l’amministrazione americana intende intervenire in maniera decisa. L’opposizione dei Repubblicani al pacchetto economico mostra però che l’approvazione di ogni riforma sarà probabilmente difficoltosa. Questo è un problema per Biden, che durante la campagna elettorale per le presidenziali aveva garantito che sarebbe stato in grado di trovare accordi bipartisan al Congresso.