Il presidente dell’azienda mineraria Rio Tinto lascerà il suo ruolo, a causa della distruzione di due grotte aborigene di 46mila anni fa

Simon Thompsons (Scott Barbour, Getty Images)
Simon Thompsons (Scott Barbour, Getty Images)

Simon Thompson, presidente dell’azienda mineraria anglo-australiana Rio Tinto, ha comunicato che non si ricandiderà alla presidenza nel 2022, a causa della distruzione da parte di Rio Tinto di due grotte aborigene di 46mila anni fa, avvenuta a maggio del 2020: l’azienda le aveva fatte esplodere per estrarre materiali ferrosi, nonostante l’opposizione delle comunità aborigene. Thompson si è scusato della distruzione delle grotte, di cui ha detto di essere responsabile in quanto presidente.

Nei mesi successivi all’esplosione c’erano state molte critiche nei confronti della decisione della società, che si era poi scusata pubblicamente per aver distrutto un luogo considerato sacro dagli aborigeni. Il CEO dell’azienda aveva dato le dimissioni e altri due importanti membri erano stati costretti ad andarsene.