Da oggi Lombardia, Piemonte e Marche sono in zona arancione

Basilicata e Molise in zona rossa, Liguria in zona gialla, Sardegna in zona bianca

La Darsena di Milano, con ingressi contingentati, 28 febbraio 2021. (ANSA/ Matteo Corner)
La Darsena di Milano, con ingressi contingentati, 28 febbraio 2021. (ANSA/ Matteo Corner)

Da oggi, lunedì primo marzo, Lombardia, Piemonte e Marche sono in zona arancione, mentre Basilicata e Molise sono in zona rossa. La Liguria è tornata in zona gialla, mentre la Sardegna è la sola regione italiana in zona bianca, ovvero l’area con minori restrizioni secondo la classificazione del rischio introdotta a inizio gennaio. La decisione era stata annunciata venerdì ed è stata introdotta attraverso un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza sabato 27 febbraio.

Per le regioni in zona arancione restano in vigore le regole generali, come il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Ci sono altri limiti: non ci si può spostare tra comuni se non per motivi di lavoro, salute o necessità, ma si può sempre rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione (quindi anche spostandosi tra regioni): l’abitazione è considerata il posto in cui si vive «con una certa continuità e stabilità», quindi le persone che vivono abitualmente nella stessa casa possono ricongiungersi.

In area arancione, inoltre, è possibile fare visita a una sola casa (di chiunque, amici o parenti), una volta al giorno, dalle 5 alle 22, sempre all’interno dello stesso comune. In questo spostamento, nel limite delle regole generali, si può essere al massimo in due, eventualmente accompagnati da minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti senza restrizioni di numero.

In area arancione i negozi possono rimanere aperti, ma devono rispettare le linee guida già in vigore, per esempio contingentando gli ingressi e facendo mantenere il distanziamento fisico. È sempre vietato consumare cibi e bevande sia all’interno dei locali delle attività di ristorazione che nelle loro adiacenze: bar e ristoranti potranno lavorare soltanto con le consegne da asporto e quelle a domicilio. Come in zona gialla, la vendita con asporto di cibi e bevande è consentita dalle 5 alle 22, ma dalle 18 è vietata alle attività che svolgono servizio di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.

– Leggi anche: Le regole per le regioni in zona rossa

In zona rossa gli spostamenti sono consentiti solo per lavoro, salute o necessità, o per rientrare al domicilio, residenza o abitazione. Tutti i negozi non essenziali sono chiusi, ristoranti e bar possono fare asporto (i bar solo fino alle 18) e consegne a domicilio. Secondo il decreto relativo all’emergenza coronavirus dello scorso 23 febbraio, nelle aree in zona rossa non è più in vigore la “deroga sulle visite”, perciò si potrà andare a casa di altre persone soltanto per motivi di assoluta necessità, per esempio per prestare assistenza. Il decreto stabilisce inoltre che fino al 27 marzo gli spostamenti tra regioni saranno consentiti esclusivamente per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.

Da lunedì la Sardegna è l’unica regione italiana a essere in zona bianca, ovvero quella con il livello di rischio epidemiologico più basso. In base all’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Christian Solinas, è prevista una graduale riapertura delle attività di ristorazione, con la possibilità per i ristoranti di rimanere aperti fino alle 23 e per i bar fino alle 21. In Sardegna resterà in vigore il coprifuoco, ma sarà dalle 23.30 alle 5. Solinas ha detto che l’allentamento delle restrizioni «non rappresenta certamente un invito al “liberi tutti”», ma anzi «uno sprone alla massima responsabilità». La Regione sta valutando anche la possibilità di riaprire palestre e piscine, musei, e centri commerciali (nel fine settimana), sempre con le necessarie restrizioni: per queste riaperture, che terranno conto dell’andamento dell’epidemia, saranno emesse specifiche ordinanze.