
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato tre programmatori di computer che lavorano per l’esercito nordcoreano di essere responsabili di una serie attacchi informatici verso banche e aziende in diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti.
Secondo il dipartimento di Giustizia, i tre programmatori – Jon Chang-hyok, 31 anni, Kim Il, 27 anni, e Park Jin-hyok, 36 anni – sarebbero membri del servizio di intelligence nordcoreano che si occupa di pirateria informatica. I tre programmatori, che il dipartimento di Giustizia definisce “hacker”, avrebbero rubato dati e sottratto fondi per oltre 1,3 miliardi di dollari (circa 1,1 miliardi di euro) per il governo della Corea del Nord e il suo leader, Kim Jong-un. È improbabile che le accuse penali si concretizzino in un processo, perché i tre hacker si trovano in Corea del Nord.
Uno dei primi attacchi individuati risale al 2014 verso l’azienda Sony Pictures, e sembrerebbe essere una rappresaglia per la produzione del film comico The Interview, in cui Kim Jong-un veniva criticato e preso in giro. Altri attacchi hanno riguardato istituzioni finanziarie in Bangladesh, Vietnam, Messico e diversi paesi africani, il servizio sanitario del Regno Unito, società di criptovalute in Slovenia e Indonesia, e i dipartimenti di Stato e della Difesa degli Stati Uniti.
Kim Il, una delle tre persone accusate dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (Department of Justice via AP, LaPresse)