In Myanmar è iniziato il processo ad Aung San Suu Kyi, ma il suo avvocato non era stato avvisato

Le proteste in Myanmar contro l'arresto di Aung San Suu Kyi (AP Photo, LaPresse)
Le proteste in Myanmar contro l'arresto di Aung San Suu Kyi (AP Photo, LaPresse)

Il 16 febbraio è iniziato in segreto il processo ad Aung San Suu Kyi, la leader del Myanmar arrestata a inizio febbraio in un colpo di stato da parte dell’esercito. Il suo avvocato non era stato avvisato del processo, e quando è arrivato la prima udienza era già finita.

Le controverse accuse a carico di Aung San Suu Kyi sono di aver violato le restrizioni alle importazioni, oltre che una legge sulla gestione dei disastri naturali per aver interagito con una folla durante la pandemia da coronavirus. Quest’ultima accusa non era stata resa pubblica prima del processo. Si tratta comunque di accuse pretestuose e per cui rischia condanne rispettivamente a 6 e a 3 anni di carcere.

Al colpo di stato in Myanmar erano seguiti diversi giorni di proteste, in cui i manifestanti avevano chiesto ripetutamente la liberazione di Aung San Suu Kyi.

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