In Ecuador si andrà al ballottaggio per le elezioni presidenziali

(AP Photo/ Dolores Ochoa)
(AP Photo/ Dolores Ochoa)

Domenica in Ecuador ci sono state le elezioni per scegliere il successore del presidente Lenín Moreno e per rinnovare parte dei seggi nel parlamento: nessuno dei 16 candidati ha raggiunto la maggioranza e pertanto i due più votati andranno al ballottaggio, previsto per il prossimo 11 aprile.

Uno dei due candidati sarà Andrés Arauz, che guida la coalizione di centrosinistra UNES (Unione per la speranza) e ha ottenuto poco più del 32 per cento delle preferenze, ma sul secondo c’è ancora incertezza: infatti, ha ottenuto un successo inaspettato il movimento indigeno Pachakutik, guidato da Yaku Pérez Guartambel, attivista per i diritti degli Indios, che era il terzo favorito.

Al momento è stato scrutinato l’89 per cento delle schede. L’altro candidato principale dopo Arauz, che era stato indicato direttamente dall’ex presidente Rafael Correa, condannato nell’aprile del 2020 a otto anni di carcere per corruzione, era Guillermo Lasso, capo della coalizione di centrodestra CREO (acronimo di “Creando opportunità”).

Secondo lo scrutinio parziale Lasso ha ricevuto meno voti di Pérez Guartambel, che ha ottenuto il 19,74 per cento delle preferenze, contro il 19,49 per cento di CREO. È andato piuttosto bene anche il partito della Sinistra democratica di Xavier Hervas, che però col 16,9 per cento dei voti non andrà al ballottaggio.

Secondo la Costituzione ecuadoriana, i due candidati più votati devono andare al ballottaggio se nessun candidato ottiene almeno il 50 per cento dei voti oppure almeno il 40 per cento e un vantaggio di almeno 10 punti sul secondo arrivato.