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  • Venerdì 22 gennaio 2021

Il «sentimento liberatorio» di Anthony Fauci

Il nuovo consigliere del presidente per le questioni sanitarie ha parlato di come fosse difficile lavorare sotto Trump, e di come si aspetta che le cose cambino con l'arrivo di Biden

Anthony Fauci (Alex Wong/Getty Images)
Anthony Fauci (Alex Wong/Getty Images)

Giovedì, per la prima volta da novembre, l’immunologo statunitense Anthony Fauci ha parlato ai giornalisti dalla sala stampa della Casa Bianca, presentando il nuovo piano contro il coronavirus adottato dal presidente Joe Biden. Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), era diventato molto visibile e noto nei primi mesi dell’epidemia presentandosi spesso in conferenza stampa accanto a Donald Trump; poi però era stato progressivamente marginalizzato perché in disaccordo col presidente su approcci e temi legati all’emergenza COVID-19.

Giovedì Fauci ha parlato di «sentimento liberatorio» per poter tornare a parlare di verità scientifiche sull’epidemia senza subire ripercussioni da Trump. Fauci, che con Biden è diventato consigliere del presidente per le questioni sanitarie, ha detto, riferendosi al suo rapporto con Trump:

«Non voglio guardare indietro ma è chiaro ci sono state alcune cose dette – cose per esempio sull’idrossiclorochina [farmaco che Trump insisteva per usare nel trattamento dei pazienti affetti da COVID-19] – che non erano basate su fatti scientifici e che provocavano situazioni sgradevoli. Posso assicurare che non provavo alcun piacere ad essere nella situazione di contraddire il presidente; era qualcosa che non sentivi di poter effettivamente dire senza subire ripercussioni.

L’idea che tu possa salire su questo podio e parlare di ciò che conosci e di quali siano le prove e cosa sia la scienza, lasciare che a parlare sia la scienza, è un sentimento liberatorio».


Fauci ed altri esperti della task force contro il coronavirus messa in piedi dal precedente governo si erano trovati in più di un’occasione in situazioni delicate e complicate. Trump usava infatti le conferenze stampa della task force per minimizzare l’emergenza sanitaria e citare cure contro la COVID-19 che a detta del presidente erano miracolose, ma che non avevano alcun fondamento scientifico.

– Leggi anche: Anthony Fauci, lo scienziato che corregge Trump

Anthony Fauci ha 80 anni e dal 1984 è capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, l’istituto che si occupa di allergie e malattie infettive e che fa parte, insieme ad altri 26 centri, del National Institutes of Health (NIH), l’agenzia del governo statunitense che si occupa di salute pubblica. Negli ultimi decenni, Fauci è stato uno degli scienziati americani di maggior rilievo e responsabilità nella ricerca sulle malattie infettive e sulle malattie infiammatorie immunomediate. Nei 36 anni da direttore del NIAID è stato consulente scientifico di sette presidenti, da Reagan a Biden, ed è stato impegnato nella gestione di malattie virali come l’AIDS, la SARS, la MERS ed ebola. Negli ultimi anni a Fauci è stato più volte proposto il ruolo di direttore del NIH, che però lui ha sempre rifiutato.