Le muffole sono meglio dei guanti?

Per chi ha cominciato a desiderarne un paio dopo aver visto ovunque quelle di Bernie Sanders alla cerimonia di insediamento di Biden

(REUTERS/Jonathan Ernst/Pool)
(REUTERS/Jonathan Ernst/Pool)

Da mercoledì sta girando molto una foto del senatore statunitense Bernie Sanders visibilmente infreddolito, poco elegante e seduto a gambe e braccia incrociate, che attende l’inizio della cerimonia di insediamento alla presidenza di Joe Biden. Sui social network la foto è diventata un meme, nel senso che hanno cominciato a circolare fotomontaggi in cui Sanders appare — sempre nella stessa posizione — in fotografie famose, scene di film e video musicali. Nonostante Sanders abbia fatto parlare di sé soprattutto per l’abbigliamento casual e poco adatto alla solennità della situazione (per quanto molto in linea con la sua immagine pubblica), i guanti di lana che indossa hanno riscosso molto successo, facendosi subito notare da Vanessa Friedman, direttrice della redazione moda del New York Times, e poi da tutto il mondo.

In realtà non si tratta di guanti, ma di muffole, dette da alcuni anche “moffole”, o più didascalicamente “guanti a manopola”. In un’intervista a CBS News Sanders ha spiegato che la sua prima preoccupazione non era la moda, bensì il freddo. A Washington infatti in questi giorni la temperatura oscilla tra i 3 e i 6 gradi e la cerimonia si è svolta interamente all’aperto. «In Vermont, ci vestiamo caldi. Ne sappiamo qualcosa del freddo», ha detto: «E non siamo così attenti allo stile. Vogliamo stare al caldo e questo è quello che ho fatto oggi». Per chi si sta chiedendo se seguire l’esempio di Bernie Sanders e sostituire i propri guanti con un paio di muffole, abbiamo raccolto un po’ di cose da sapere.

Le muffole sono le protezioni per le mani che avvolgono le quattro dita lunghe tutte insieme in un’unica tasca e lasciano solo il pollice libero. Sono diffuse dove il clima è particolarmente freddo perché, anche se limitano un po’ i movimenti rispetto ai guanti con cinque dita, tengono le mani molto più calde. Come tutto il corpo umano, infatti, anche le dita dovrebbero mantenere una temperatura di 37 gradi, e tenerle tutte vicine aiuta a non farle raffreddare. Una variante molto diffusa che ha permesso di conciliare la praticità dei guanti con l’efficacia delle muffole è quella dei guanti con le dita “tagliate” a metà e la manopola attaccata al dorso, che si può aprire e chiudere a piacimento. Gli americani le chiamano gergalmente glittens, cioè una fusione tra gloves (guanti) e mittens (muffole).

Secondo alcuni ritrovamenti archeologici, le prime muffole apparvero circa mille anni fa in Lettonia. In secoli più recenti la tradizione lettone voleva che al momento del matrimonio le donne lavorassero a maglia muffole con le più varie fantasie e le donassero al marito e alla nuova famiglia. Forse anche per questo, la Lettonia è ancora oggi uno dei luoghi con la più ricca e variegata produzione di muffole. Un pattern tipico delle muffole è quello norvegese a due colori con disegni geometrici che ricordano le rose ed è noto come Selbu (dal nome della città dove fu inventato). L’inventrice era una ragazza norvegese di 11 anni, Marit Emstad, che un giorno lavorando a maglia sperimentò la combinazione di due lane di due colori diversi per la prima volta (fino a quel momento in Norvegia si usavano a tinta unita) e raccolse ampio consenso tra le altre donne che cominciarono a produrne di simili.

Per il loro carattere artigianale, uno degli e-commerce dove si trovano più modelli di muffole di maglia (molti dei quali provenienti da paesi scandinavi, quindi guardate bene le spese di spedizione) è Etsy: per esempio i negozi Scandinavian Fabric e LaraKnitStudio ne hanno diversi modelli. Se invece preferite muffole più tecniche e siete disposti a spendere un po’ di più, Rei, una cooperativa di consumatori specializzata in abbigliamento per attività all’aria aperta (che ha anche un negozio online), ha testato diversi guanti e muffole e, tra le seconde, le migliori che ha individuato sono le Absolute Mitt del marchio Black Diamond che costano 220 euro. Sempre dello stesso marchio, comunque, su Amazon si trovano muffole di altri modelli a prezzi più contenuti.

Quelle di Sanders non vengono dai paesi scandinavi, ma alcuni hanno fatto notare che la fantasia a zigzag ricorda quella dei maglioni islandesi e l’ipotesi non è da escludere. Sono state fatte da un’insegnante del Vermont, Jen Ellis, che le fa per hobby insieme al compagno usando vecchi maglioni di lana e, per il rivestimento interno, tessuto di pile derivato da plastica riciclata. Intervistata dal Washington Post, Ellis ha spiegato che «c’è dibattito sul fatto che le muffole siano meglio dei guanti e io sono ovviamente dalla parte di quelli che pensano che siano migliori. Le dita hanno bisogno di stare insieme per tenere le mani calde, e nelle muffole possono stare insieme. Nei guanti no».

Nel 2016, quando Sanders perse le primarie contro Hillary Clinton, Ellis decise di cucirne un paio apposta per lui e di mandargliele. Da allora Sanders usò le muffole di Ellis in varie occasioni: la più famosa fu quando circa un anno fa, durante un incontro all’aperto, un’addetta alla ristorazione dell’Università di Pittsburgh disse a Sanders di avere molto freddo alle mani e lui se le tolse per prestargliele. Allora, alcuni sostenitori di Sanders aprirono addirittura un account Twitter unicamente dedicato alle sue muffole. In quell’occasione, Ellis ne approfittò per diffondere una foto di altre muffole fatte da lei e i suoi contatti nel caso qualcuno avesse voluto comprarne un paio.

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