L’ex presidente dello IOR Angelo Caloia è stato condannato a 8 anni e 11 mesi per riciclaggio e appropriazione indebita aggravata

L'ex presidente dello IOR Angelo Caloia (L'OSSERVATORE ROMANO/ANSA)
L'ex presidente dello IOR Angelo Caloia (L'OSSERVATORE ROMANO/ANSA)

Giovedì il tribunale vaticano ha condannato a 8 anni e 11 mesi di reclusione – più una multa di 12.500 euro – Angelo Caloia, ex presidente dello IOR, l’Istituto per le opere di religione comunemente conosciuto come “Banca vaticana”. Le accuse a suo carico sono di riciclaggio e appropriazione indebita aggravata.

Nello stesso processo erano imputati l’avvocato Gabriele Liuzzo, anche lui condannato a 8 anni e 11 mesi con le stesse accuse di Caloia, e Lamberto Liuzzo, condannato a 5 anni e due mesi per riciclaggio. Tutti e tre sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici.

Caloia, che ha 81 anni, fu presidente dello IOR dal 1989 al 2009. Gabriele e Lamberto Liuzzo, padre e figlio, sono due avvocati rispettivamente di 97 e 55 anni.

Il processo era iniziato nel maggio del 2018 e riguardava la vendita di gran parte dei patrimoni immobiliari dello IOR, in cui i tre imputati erano coinvolti. Secondo la sentenza, attraverso questa vendita avrebbero sottratto e poi riciclato oltre 50 milioni di euro. Il tribunale ha disposto anche la confisca sui conti correnti dei soldi sottratti e ha condannato gli imputati a risarcire 23 milioni di euro allo IOR e alla SGIR, una società immobiliare controllata dallo IOR.