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  • Martedì 29 dicembre 2020

Il terremoto in Croazia

La scossa di magnitudo 6.4, sentita anche in Italia, ha causato ingenti danni nella città di Petrinja: ci sono almeno sette morti

Un'immagine dei danni causati dal terremoto del 29 dicembre a Petrinja, in Croazia (AP Photo)
Un'immagine dei danni causati dal terremoto del 29 dicembre a Petrinja, in Croazia (AP Photo)

Martedì in Croazia c’è stato un forte terremoto di magnitudo 6.4 con epicentro a Petrinja, una città di circa 20mila abitanti 46 chilometri a sud-est della capitale Zagabria. Il terremoto ha causato almeno sette morti – fra cui una bambina di 12 anni, morta a Petrinja – e ventisei feriti, di cui sei in gravi condizioni.  A Petrinja la scossa ha causato ingenti danni agli edifici, con il crollo di tetti e facciate. «La città è stata completamente distrutta», ha detto alla tv statale croata il sindaco Darinko Dumbović. Lunedì nella stessa zona c’erano state altre scosse, la più forte di magnitudo 5.2.

La forte scossa di terremoto è stata sentita anche in molte regioni italiane, soprattutto nel Nord Est e della costa adriatica del Centro, ma non solo: in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, ma anche in Campania. Secondo l’agenzia di stampa slovena STA l’unica centrale nucleare della Slovenia, quella di Krsko, che si trova a 100 chilometri dall’epicentro, sarebbe stata chiusa per precauzione.

Dumbović ha spiegato che «metà della città di Petrinja non esiste più» e che i suoi concittadini hanno bisogno d’aiuto. Poco dopo la scossa, il primo ministro croato Andrej Plenkovic e altri membri del governo hanno raggiunto le zone più colpite. Il terremoto è stato sentito in tutto il paese e, oltre che in Italia, nelle vicine Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Slovenia e persino nell’Austria meridionale.