Secondo il Cts le scuole superiori potevano restare aperte

Perché il governo le ha chiuse? «Non lo chieda a me», ha detto il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo

Alcuni operai lavorano, davanti al liceo scientifico statale ''Isacco Newton'' di Roma, il 25 agoso 2020 (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Alcuni operai lavorano, davanti al liceo scientifico statale ''Isacco Newton'' di Roma, il 25 agoso 2020 (ANSA/FABIO FRUSTACI)

Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts) che consiglia il governo per le questioni legate all’epidemia da coronavirus, ha detto che non c’era ragione per sospendere le lezioni delle scuole superiori e ha aggiunto di auspicare che le lezioni ricomincino al più presto. Parlando con il Corriere della Sera, Miozzo ha definito «miope» la decisione di chiudere precipitosamente le scuole superiori e ha chiesto che si continui a lavorare per riaprire nei primi giorni di gennaio.

Allora perché il governo ha chiuso le scuole superiori?
«Non lo chieda a me. Noi come Cts abbiamo sempre avuto delle perplessità per gli effetti che l’allontanamento dalla scuola può avere anche a lunga distanza sui nostri ragazzi: se non riapriamo le scuole al più presto, rischiano di crescere una generazione di persone fragili e depresse. Ci sono migliaia di studenti che si stanno perdendo, che stanno male: ma sono purtroppo invisibili. Per non dire del gap educativo che avranno rispetto anche ai loro coetanei degli altri Paesi europei che finora hanno tenuto aperte le scuole».

Dunque il 7 gennaio di riapre, anche se la curva dei contagi non scende?
«Noi auspichiamo che si riapra il prima possibile come è scritto nel Dpcm del 4 dicembre per almeno il 75 per cento degli studenti delle superiori. Per far questo sono in corso dei tavoli provinciali coordinati dai prefetti che devono trovare soluzioni per i trasporti e i controlli sanitari e altri problemi ancora irrisolti in ambito scolastico».

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