Cosa regaliamo a Natale

Quando compriamo i regali e dove: qualche statistica e alcuni consigli su come farli arrivare a chi vive in un'altra regione

Un Babbo Natale in monopattino a Roma, l'8 dicembre 2020 (Mauro Scrobogna /LaPresse)
Un Babbo Natale in monopattino a Roma, l'8 dicembre 2020 (Mauro Scrobogna /LaPresse)

Gli adulti che non si fanno regali di Natale potrebbero pensare che la categoria di oggetti più acquistata durante il periodo che precede le feste sia quella dei giocattoli, ma non è così. Forse c’entra il declino demografico, ma più probabilmente il fatto che tante persone, anche se cresciute, amano fare e ricevere regali. Già due anni fa un’analisi dei dati dell’ISTAT sulle vendite al dettaglio – che dal 2018 comprendono anche gli acquisti online – diceva che i prodotti le cui vendite aumentano di più tra novembre e dicembre sono profumi, creme e cosmetici. Questa tendenza è confermata per quest’anno da un  sondaggio online fatto dalla società di consulenza Kantar per conto di eBay: il 21 per cento delle persone che comprano i regali di Natale a dicembre regala prodotti di profumeria.

Sempre secondo il sondaggio di Kantar per eBay, la seconda categoria di oggetti più acquistati per i regali – questa è più facile da indovinare – sono i libri: il 16 per cento degli intervistati punta su romanzi, saggi, libri di ricette e simili per fare i regali. Seguono i prodotti per la casa (13 per cento) e capi di abbigliamento e accessori (12 per cento). I giocattoli si piazzano al quinto posto: solo l’8 per cento dei partecipanti al sondaggio – 1.758 persone, rappresentative della popolazione italiana con età compresa tra i 16 e i 64 anni – ne compra nel mese di dicembre.

Il sondaggio dà anche delle informazioni sul modo in cui in Italia si fanno i regali di Natale. La prima è che il 32 per cento delle persone comincia a comprarli già a novembre. Solo il 9 per cento invece acquista i regali nella settimana prima del 25 dicembre e l’1 per cento uno o due giorni prima.

Per quanto riguarda l’entità della spesa per i regali, in media si spendono 213 euro per 7 regali. Ma il budget cresce con l’età: fino ai 34 anni si spendono, in media, tra i 50 e i 100 euro; tra i 35 e i 54 anni si sale a 150-200 euro, e tra i 55 e i 64 anni – età in cui solitamente si hanno famiglie più numerose – si arrivano a spendere più di 400 euro per i regali di Natale.

Infine ai partecipanti al sondaggio è stato chiesto a chi è che destinano i regali di Natale: il 73 per cento fa un regalo al proprio partner e il 65 per cento ai genitori; seguono fratelli e sorelle (58 per cento) e figli e amici (54 per cento). Ma si fanno regali anche alla famiglia allargata: il 49 per cento degli intervistati prepara regali per nipoti, il 46 per cento per i suoceri, il 34 per cento per zii e cugini e il 22 per cento per i nonni. I più generosi o affettuosi sono però forse quel 21 per cento che fa un regalo ai colleghi, e ancora di più il 15 per cento che dedica un pensiero, come si dice, anche ai vicini di casa.

Riguardo al dove si comprano i regali, quando Kantar aveva fatto il suo sondaggio, a ottobre, il 21 per cento dei partecipanti aveva detto che li avrebbe fatti online. Non si può escludere che questa percentuale sia aumentata per via delle restrizioni legate alla pandemia da coronavirus. Per questa ragione moltissime aziende e piccoli negozi che fino a poco fa non facevano vendite online si sono organizzati per cominciare a farlo; alcuni dai propri siti o dai propri profili sui social network (Instagram è particolarmente adatto a questo scopo), altri da marketplace come eBay, che non vende nulla di suo ma dà ai venditori che lo usano la possibilità di raggiungere più di 5,5 milioni di utenti solo in Italia, e 183 milioni nel mondo.

Fin da marzo, quando le restrizioni per il coronavirus avevano portato alla chiusura dei negozi in tutta Italia, eBay aveva preso varie iniziative per sostenere le piccole aziende che usavano la sua piattaforma per le vendite online e per aiutare chi volesse cominciare a usare il marketplace per commerciare su internet. Ad esempio, sul proprio canale YouTube aveva diffuso una serie di webinar gratuiti che spiegano come fare ad aprire un negozio online e come gestirlo bene. Inoltre a tutti i nuovi venditori aveva offerto l’uso gratuito della piattaforma fino a un anno, per agevolare il loro ingresso nel mercato online.

Anche grazie a questo sostegno di eBay, a marzo i nuovi venditori professionali che si sono iscritti alla piattaforma sono cresciuti del 40 per cento rispetto al marzo 2019. Per sostenere invece i venditori professionali che già usavano il marketplace eBay, tra le altre cose, aveva introdotto una proroga di 30 giorni dei termini di pagamento. Queste misure sono state condivise da Confcommercio, la principale organizzazione che rappresenta commercianti e fornitori di servizi in Italia, secondo i cui dati nel 2019 il 36 per cento dei negozi non aveva un proprio sito web. Sempre con Confcommercio, eBay ha ideato un progetto per aiutare i negozi dei piccoli centri a «digitalizzarsi». Insieme hanno offerto un corso di 24 ore di formazione a 36 imprese provenienti da tre comuni del Centro Italia, Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, Sansepolcro, in provincia di Arezzo, e Norcia, in provincia di Perugia. Tutte queste aziende hanno una vetrina speciale in una pagina all’interno del sito eBay dove è anche possibile scoprire delle cose in più sui territori in cui le imprese hanno sede. Nel corso del 2021 a questi 36 negozi se ne aggiungeranno altri.

 

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