L’esecuzione della condanna a morte dello scienziato svedese-iraniano Ahmadreza Djalali è stata rinviata

(ANSA/EPA/OLIVIER HOSLET)
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L’esecuzione della sentenza di condanna a morte per spionaggio dello scienziato svedese-iraniano Ahmadreza Djalali è stata rinviata di qualche giorno. A dare la notizia è stata l’associazione umanitaria Iran Human Rights. La stessa associazione l’1 dicembre aveva detto che l’esecuzione avrebbe potuto essere eseguita mercoledì, dopo che lo scienziato era stato trasferito dalla prigione di Evin a quella di Rajai Shahr, trasferimento che solitamente prelude a una esecuzione.

Djalali, medico e docente al Karolinska Institute di Stoccolma, era stato arrestato in Iran nel 2016 e successivamente condannato per spionaggio per conto di Israele. Djalali era stato accusato di fornire informazioni a Israele per aiutare il paese ad uccidere scienziati nucleari di alto livello. Secondo quanto raccontato da alcuni suoi amici, Djalali sarebbe stato costretto a confessare.

Se venisse ucciso sarebbe la prima esecuzione in Iran di una persona con la doppia cittadinanza. La scorsa settimana l’Iran aveva rilasciato l’accademica britannico-australiana Kylie Moore-Gilbert in cambio di tre iraniani accusati di far parte di un complotto terroristico in Thailandia. Iran Human Rights ha dichiarato che «Ahmadreza Djalali è a rischio di esecuzione imminente e solo una reazione forte e urgente da parte della comunità internazionale può salvargli la vita».