L’Iran dice che Israele ha ucciso Mohsen Fakhrizadeh utilizzando «dispositivi elettronici» controllati a distanza

(ANSA/EPA/IRANIAN DEFENCE MINISTRY)
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Lunedì Ali Shamkhani, il segretario del Consiglio supremo di sicurezza iraniano, ha accusato Israele di aver ucciso Mohsen Fakhrizadeh utilizzando «dispositivi elettronici» controllati a distanza. Fakhrizadeh, uno dei più importanti scienziati nucleari iraniani, è stato ucciso venerdì scorso vicino alla capitale Teheran.

L’ipotesi più accreditata è che ad ordinare l’uccisione di Fakhrizadeh sia stato Israele, grande nemico dell’Iran in Medio Oriente, ma per ora non c’è stata alcuna conferma ufficiale, e forse non ci sarà mai.

Le parole di Shamkhani cambiano la ricostruzione dell’uccisione di Fakhrizadeh, di cui comunque non si sa ancora molto. Le autorità iraniane inizialmente avevano detto che un camion era esploso e che poi alcuni uomini armati avevano sparato allo scienziato, uccidendolo insieme a una sua guardia del corpo. La TV di stato aveva persino intervistato un uomo che aveva detto di aver visto degli uomini armati sparare contro Fakhrizadeh.

Lunedì Press TV, televisione iraniana in lingua inglese, ha detto che nel luogo dove era stato ucciso Fakhrizadeh era stata recuperata un’arma con «il logo e le specifiche dell’industria militare israeliana». Il canale in lingua araba della TV di Stato, Al-Alam, ha detto inoltre che le armi usate sarebbero state «a controllo satellitare», un’affermazione fatta domenica anche dall’agenzia di stampa Fars. Nessuna di queste fonti ha però portato prove a sostegno della tesi.

In teoria l’Iran ha abbandonato da quasi vent’anni il suo programma nucleare a scopi militari, e sostiene di proseguire la ricerca per scopi civili. Israele ritiene invece che l’Iran stia conducendo da anni un progetto segreto per dotarsi di una bomba atomica, e che a capo di questo progetto ci fosse proprio Mohsen Fakhrizadeh. «Ricordatevi di questo nome», disse il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando nel 2018 tenne una conferenza stampa per divulgare alcune informazioni ottenute da Israele sul presunto progetto segreto.