Nasce il podcast per orientarsi nel mondo del lavoro

10 puntate per aiutare i giovani nella ricerca di lavoro, sfatandone miti e luoghi comuni

(Adecco)
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Quando un’azienda di medie dimensioni è alla ricerca di una nuova figura per il proprio organico può fare colloqui anche con un centinaio di candidati diversi, prima di identificare quello giusto. Nei contesti aziendali più strutturati il numero di persone che sostengono un colloquio può addirittura raddoppiare: in linea generale, la selezione di un profilo per un posto di lavoro comporta la scrematura di circa il 90 per cento dei curriculum ricevuti.

Far combaciare alla perfezione domanda e offerta di lavoro è uno degli ostacoli maggiori sia per chi è alla ricerca di personale, sia per chi sta cercando lavoro. In questo complesso scenario Adecco, tra le principali società di risorse umane a livello internazionale, ha come obiettivo proprio quello di connettere le risorse migliori con le giuste opportunità di lavoro, e le imprese con i migliori candidati.

Da questo presupposto è nata l’idea di aprire un canale podcast per smascherare i più radicati stereotipi legati alla ricerca del lavoro: Job Busters. Il nome è ispirato ai Ghost Busters, i famosi cacciatori di fantasmi della serie di film degli anni Ottanta: a fare la parte degli spettri in questo caso sono i luoghi comuni che possono essere d’ostacolo a chi cerca lavoro. Tra gli altri, il preconcetto che nessuno legga i curriculum inviati, che le lauree in materie umanistiche non siano ben viste, o che in Italia sia impossibile creare una startup di successo.

(Adecco)

Alla conduzione dei dieci episodi del podcast c’è Federica Mutti, brand strategist e content creator (fuori dal gergo tecnico, un’esperta di marketing digitale), che ha più di 30mila iscritti al suo canale YouTube. Ogni episodio di Job Busters va a smontare un luogo comune diverso. Insieme a Mutti, si alternano otto ospiti speciali, come lo youtuber Favij o Riccardo Caserini, Senior Manager di LinkedIn.

Il podcast affronta sia temi concreti e discussi che ostacolano il percorso di ricerca del lavoro, come la scarsa conoscenza di come funzionano la selezione dei curriculum, i colloqui e gli stage, sia quelli più legati all’atteggiamento mentale delle aziende nei confronti di alcune nuove professioni, come quella dello youtuber, e della capacità di saper utilizzare i social network in ambito professionale. Una puntata è dedicata al cosiddetto “anno sabbatico”, quello di chi, dopo la laurea o tra un lavoro e l’altro, decide di fermarsi un anno per viaggiare e capire meglio cosa fare della propria vita. Si spiega come e perché non tutte le aziende e i recruiter reagiscono necessariamente in modo negativo a questo “buco” nel curriculum.

L’ultima puntata di Job Busters, “Hai grandi ambizioni? Fly down”, riguarda uno dei luoghi comuni sul mondo del lavoro più difficili da sfatare: arrivare a fare il famoso «lavoro dei sogni» è impossibile e bisogna accontentarsi di quello che si trova. In realtà non è così: sono tantissime le persone che a un certo punto della propria carriera fanno una sterzata, o quelle che lavorano in settori lontani rispetto al percorso di studi, perché a un certo punto si sono rese conto di amare cose diverse.

Federica Mutti ne ha parlato con Linda Raimondo, studentessa di fisica ventunenne e aspirante astronauta. L’astronauta è forse il lavoro dei sogni per eccellenza: molti, da bambini, dicono che è quello che vorrebbero fare da grandi, ma pochissimi alla fine riescono a diventarlo. Non solo perché bisogna studiare tantissimo ed essere in ottima forma fisica, ma anche perché le missioni spaziali sono rare, a ognuna partecipano poche persone e, per ragioni di rappresentanza internazionale, i diversi paesi che collaborano alla loro realizzazione devono spartirsi i posti a bordo.

Nonostante questo, e nonostante la sua giovane età, Raimondo è già un ottimo esempio di determinazione nell’inseguire i propri sogni lavorativi. A 11 anni si interessava di Spazio, tanto che, trovato il contatto Skype di Margherita Hack, le telefonò senza pensarci due volte, per poi farsi spiegare le basi della meccanica quantistica dalla nota astrofisica. Crescendo ha capito che il punto di partenza per diventare astronauta era studiare bene una materia scientifica. Le selezioni dell’Agenzia Spaziale Italiana vengono organizzate molto di rado (le ultime furono nel 2009, le prossime forse saranno nel 2024) quindi Raimondo sa che anche impegnandosi molto potrebbe non trovarsi mai «al posto giusto al momento giusto», ma continua a credere nel suo sogno: anche se nella nostra società «raggiungere la vetta è la cosa più importante in assoluto», crede che il bello sia in realtà «godersi il paesaggio» durante il viaggio. Nel suo caso si tratta di studiare e trasmettere la propria curiosità agli altri con il lavoro di divulgazione scientifica che porta avanti sui social network, come Astro Linda.

Nelle diverse puntate di Job Busters Mutti parla anche con Chiara Carcano, Senior Recruiter di Adecco che negli anni ha analizzato decine di migliaia di curriculum. Nell’ultimo episodio Mutti le chiede se in questo momento storico particolarmente complicato sia necessario «volare bassi» quando si cerca un lavoro. Per Carcano è tutto il contrario: i momenti più critici sono quelli che dovrebbero spingere le persone ad aspirare a obiettivi più alti, perché una fase di grandi cambiamenti è quasi sempre anche un momento di grandi possibilità. Un consiglio pratico per tutte le persone che in questo periodo stanno cercando lavoro è di non farsi remore a esprimere le proprie ambizioni più alte – senza arroganza s’intende, meglio non dire di voler arrivare a diventare l’amministratore delegato dell’azienda – mostrando di avere le idee chiare su come inseguirle.

È solo uno dei tanti consigli pratici per affrontare l’invio del curriculum, i colloqui e le altre parti del processo di selezione che Carcano dà nel corso del podcast, che incoraggia ad avere fiducia nelle proprie capacità e non pensare che in Italia trovare lavoro (e trovare un lavoro che piaccia) sia impossibile. Non è vero che senza le raccomandazioni non si va da nessuna parte ad esempio, e che gli stage sono una forma di sfruttamento.

(Adecco)

Dove ascoltare Job Busters
Le puntate del podcast si possono ascoltare sul sito di Adecco, ma anche sulle principali piattaforme di podcasting, come iTunes, Spotify e Google Podcast.

  1. “Se non hai talento non troverai mai il lavoro dei sogni”
  2. “I social sono solo una perdita di tempo”
  3. “Nessuno legge il mio CV”
  4. “Anno sabbatico? Allora non hai voglia di lavorare…”
  5. “Gli stage? Sfruttamento legalizzato”
  6. “Perché, lo “Youtuber” sarebbe un lavoro?”
  7. “I colloqui: non sei raccomandato? Non li passi!”
  8. “Startup? In Italia non ce la puoi fare…”
  9. “Laurea umanistica? Disoccupazione garantita!”
  10. “Hai grandi ambizioni? Fly down!”