Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria, è stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa

(ANSA/ GIORGIO NERI)
(ANSA/ GIORGIO NERI)

Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria, è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso. Tallini, che ha 64 anni ed è un esponente di Forza Italia, è stato posto agli arresti domiciliari, in seguito a un’indagine sul business dei farmaci della cosca della ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro, in provincia di Crotone, che ha portato all’arresto di altre 18 persone nelle province di Catanzaro, Crotone e Roma.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Secondo l’accusa i membri della cosca avrebbero investito denaro ottenuto illecitamente in una società, con base a Catanzaro, che distribuiva all’ingrosso prodotti medicinali in farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Emilia-Romagna). Secondo gli inquirenti, Tallini avrebbe aiutato la cosca ad avviare l’impresa, e in cambio ne avrebbe ricevuto il sostegno alle elezioni regionali del novembre 2014.