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  • Venerdì 13 novembre 2020

Come si fa un aumento di capitale col crowdfunding

Soisy, la startup italiana che permette di investire online facendo prestiti ad altre persone, ha raccolto più di 1,6 milioni di euro in una settimana in questo modo

L'equity crowdfunding di Soisy su Two Hundred Crowd la mattina del 13 novembre 2020
L'equity crowdfunding di Soisy su Two Hundred Crowd la mattina del 13 novembre 2020

Con le piattaforme di crowdfunding, quei siti come Kickstarter o Produzioni dal Basso che permettono di organizzare raccolte fondi online, ci siamo abituati ormai a contribuire alla produzione di nuovi aggeggi tecnologici, alla realizzazione di film e a donazioni per la ricerca medica, facendo una piccola parte in progetti da migliaia o decine di migliaia di euro. Ma ci sono anche crowdfunding che hanno ambizioni molto maggiori e mirano a raccogliere anche più di un milione di euro: gli equity crowdfunding, iniziative con cui un’azienda può ottenere nuovi investitori e chi partecipa ottiene quote societarie o azioni.

Soisy, startup italiana che permette di fare investimenti online facendo prestiti ad altre persone, ha scelto questo strumento per il suo terzo aumento di capitale, usando la piattaforma Two Hundred Crowd. La raccolta di investimenti è cominciata il 6 novembre e in una settimana ha fatto ottenere a Soisy – che si pronuncia “soìsy”, come l’inglese so easy, “davvero facile” – più di 1,6 milioni di euro, messi insieme da quasi 400 investitori. Con lo stesso sistema, negli anni passati Soisy aveva già raccolto quasi 3,5 milioni di euro da circa 600 persone in due diverse campagne.

Cos’è Soisy
Soisy esiste dal 2015 ed è, per usare i termini tecnici, una piattaforma di social lending: mette in collegamento persone che hanno bisogno di un prestito (lend in inglese significa “prestare”) ad altre che sono disposte a prestare una somma di denaro come forma di investimento. La sua particolarità, che la distingue da altre aziende che si occupano di social lending, è che gestisce solo prestiti finalizzati all’acquisto di oggetti e servizi su internet.

In pratica, funziona così: su alcuni siti di e-commerce con cui Soisy ha un accordo, tra le opzioni di pagamento, c’è la possibilità di fare acquisti chiedendo un prestito attraverso la piattaforma. È una tipologia di pagamento che si presta bene all’acquisto di oggetti con un prezzo elevato, come elettrodomestici, stufe e materassi, ma anche per comprare cose meno costose, ma per cui è comodo fare un pagamento dilazionato: ad esempio, tra gli e-commerce con cui Soisy collabora, c’è Raptus&Rose, che vende abiti su misura dai 100 euro in su.

Fino a qualche tempo fa erano necessarie alcune ore per l’approvazione del pagamento a rate, mentre ora, per chi fa acquisti da un dispositivo mobile, Soisy ha introdotto un sistema di verifica instantanea e paga subito il sito di e-commerce. Nei mesi successivi, chi ha chiesto il prestito lo restituisce a rate a Soisy con tassi di interessi che possono variare a seconda degli accordi presi con i siti di e-commerce: in alcuni casi c’è il tasso zero perché è il negozio online a pagare gli interessi; in generale il tasso di interesse è tra il 5,5 e il 14 per cento.

Dall’altro lato del processo ci sono gli investitori che finanziano i prestiti attraverso il sito di Soisy. Possono investire anche somme di denaro molto basse, a partire dai 10 euro, nel caso siano interessati a provare la piattaforma senza un vero impegno. Il rendimento è più alto rispetto a quello che si ottiene con altri canali di investimento: il rendimento lordo annuo atteso è compreso tra il 4 e il 7 per cento. Qui avevamo spiegato tutto con qualche dettaglio in più.

In tutto ciò Soisy ha tre fonti di ricavo: le commissioni pagate dai siti di e-commerce per poter usare il suo servizio, pari in media all’1,5 per cento di ogni vendita; quelle pagate dagli acquirenti, cioè da chi chiede il prestito, che in media sono il 2 per cento della somma prestata; e quelle pagate dagli investitori, pari al 10 per cento degli interessi che ricevono.

Perché Soisy ha deciso di fare un aumento di capitale
Il 2020 per Soisy non è stato un anno difficile come per altre aziende, e non solo perché i suoi dipendenti praticavano lo smart working – nel vero senso dell’espressione – già molto prima della pandemia da coronavirus.

«Il mercato è in accelerazione», spiega Cesati, fondatore e amministratore delegato di Soisy, «sia perché le persone ora fanno più acquisti online, sia perché dall’estero sono arrivati in Italia grandi concorrenti: è una cosa positiva anche quella, perché ha dimostrato che c’è un mercato per il nostro servizio». Fino all’anno scorso Soisy era l’unico sistema di pagamento che permetteva ai siti di e-commerce di vendere, di fatto, a rate, e incassando subito. «Ora gli e-commerce chiamano per chiederci come funziona, mentre prima eravamo noi che dovevamo chiamare loro per farci conoscere», aggiunge Cesati.

In un anno il volume del giro d’affari di Soisy è cresciuto quasi del 120 per cento e i ricavi mensili del 113 per cento. Gli investitori che usano la piattaforma sono più che raddoppiati e gli e-commerce sono passati da 194 a 391. Lo scopo dell’aumento di capitale è permettere all’azienda di continuare con questa crescita per arrivare al pareggio di bilancio nel 2022. «Vogliamo investire in tecnologia per continuare a essere competitivi e quotarci nei prossimi anni», dice Cesati, «per poi andare all’estero».

Inizialmente l’aumento di capitale era stato programmato per la prossima primavera, ma poi si è deciso di anticiparlo perché fino alla fine dell’anno c’è uno sgravio fiscale del 50 per cento per le persone fisiche che fanno investimenti – normalmente lo sgravio è del 30 per cento.

Come funziona con il crowdfunding
Il consiglio di amministrazione di Soisy ha deciso di fare un aumento di capitale per sostenere la crescita dell’azienda in due modi: una parte in modo più tradizionale, cercando soci tra aziende che possano accelerare la su crescita, e una parte con il crowdfunding, appunto.

Two Hundred Crowd è stata scelta perché è una delle principali piattaforme che permettono di fare equity crowdfunding in Italia – naturalmente controllata dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa (CONSOB) – e quindi è molto nota tra chi investe in startup. Si occupa di tutta la parte amministrativa per gli investitori e si presenta in tutto e per tutto come le piattaforme di crowdfunding per progetti di minore portata. Ogni azione di Soisy che si può comprare attraverso Two Hundred Crowd, diventando proprietari da una piccola parte dell’azienda, costa 55 euro.

La differenza tra investire con Soisy e investire su Soisy
Una cosa che caratterizza molto Soisy è il suo approccio alla comunicazione: chiara, diretta, informale e trasparente sia con chi fa investimenti di social lending con la sua piattaforma, sia con chi potrebbe voler investire nella società stessa partecipando al crowdfunding su Two Hundred Crowd.

Per i primi Soisy cura un blog in cui spiega nel dettaglio alcuni aspetti dei prestiti tra privati e tiene attiva una chat di Telegram dove gli investitori possono fare domande a chi lavora per la piattaforma, compreso Cesati. Un’altra chat invece è stata pensata per chi è interessato all’aumento di capitale di Soisy e sta considerando l’idea di partecipare. Inoltre ogni mattina l’amministratore delegato organizza delle chiacchierate virtuali con i potenziali investitori all’ora della colazione in un format che si chiama “Azioni e colazioni”, e che chiunque può prenotare da qua.

Tuttavia, Cesati ci tiene molto a sottolinearlo, investire con Soisy è molto diverso da investire su Soisy: «La prima cosa che dico ai nostri investitori-clienti quando mi chiedono informazioni sull’aumento di capitale è che sono investimenti agli antipodi». Gli investimenti con Soisy infatti sono molto più prevedibili e sicuri, e si possono rivendere in qualsiasi momento attraverso la stessa piattaforma. Partecipando all’equity crowdfunding invece si compra un pezzo della startup: è un investimento in capitale di rischio, perché non si può sapere con sicurezza come evolverà il mercato, di lungo periodo e più difficile da liquidare. Ha potenziali rendimenti molto più alti, ma è un investimento più ambizioso e rischioso.

Considerare ben diversi gli investitori di un tipo e dell’altro è peraltro una caratteristica fondante di Soisy, che la distingue dalle società che normalmente concedono prestiti, cioè le banche. Dopo 12 anni passati a lavorare nel settore bancario Cesati si è fatto l’idea (lo ha anche spiegato in un libro) che tenendo separati gli investitori che prestano denaro (gli investitori-clienti di Soisy, per capirci) da chi invece finanzia l’azienda rende il sistema più trasparente per tutti e più sicuro. Le banche mettono insieme i soldi che ricevono da azionisti e obbligazionisti e prestano indifferentemente gli uni o gli altri: dato che in questo modo si espongono a certi rischi, esistono rigide regolamentazioni che ne stabiliscono il funzionamento. Soisy non deve seguire quelle stesse regole, perché non è la società a prestare i soldi, ma direttamente gli investitori-clienti.