«Due settimane fa dovevamo stare zitti»

Il ministro Spadafora, su quando si diceva che in Italia le cose stavano andando meglio che nel resto d'Europa

Vincenzo Spadafora (EPA/Riccardo Antimiani / POOL)
Vincenzo Spadafora (EPA/Riccardo Antimiani / POOL)

Domenica sera, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (del Movimento 5 Stelle) è stato intervistato da Fabio Fazio durante la trasmissione Che tempo che fa e ha parlato a lungo della gestione di questa nuova fase di epidemia da coronavirus da parte del governo italiano. A fine intervista, Fazio gli ha chiesto: «sino a qualche settimana fa  ancora si diceva “noi non siamo come la Francia, siamo stati bravi, il nostro lockdown è servito, abbiamo rispettato le regole”, quando più o meno gli esperti tutti dicevano “siamo soltanto in vantaggio di due settimane”, che cosa non ha funzionato?». Spadafora ha risposto:

Che due settimane fa dovevamo stare zitti

Domenica, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nuove misure restrittive per rallentare la diffusione del coronavirus, dopo settimane di grande aumento dei nuovi contagi in tutta Italia. Un peggioramento dell’andamento dell’epidemia in coincidenza con l’autunno era stato previsto e a lungo discusso prima dell’estate, quando la situazione era molto migliorata in tutto il paese. Il nuovo aumento dei contagi sembra aver però preso di sorpresa il governo, che già la settimana scorsa aveva introdotto alcune nuove restrizioni, giudicate da molti insufficienti.

Nel corso dell’intervista, Spadafora ha ammesso che il governo ha fatto degli errori e ha sottovalutato la gravità della situazione: «noi come governo dobbiamo fare autocritica rispetto al fatto che sapendo che ci sarebbe stata questa seconda ondata, probabilmente dovevamo immaginare anche delle misure con effetti diversi».

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