Il New Yorker ha sospeso il suo collaboratore Jeffrey Toobin perché si sarebbe masturbato durante una diretta Zoom

Jeffrey Toobin, a Washington, il 27 marzo 2012 ( (AP Photo / Charles Dharapak)
Jeffrey Toobin, a Washington, il 27 marzo 2012 ( (AP Photo / Charles Dharapak)

Il settimanale statunitense New Yorker ha sospeso Jeffrey Toobin, suo analista giuridico e commentatore, in attesa di chiarire l’accusa nei suoi confronti di essersi masturbato durante una chiamata di lavoro su Zoom, la popolare app per le videoconferenze, all’inizio di ottobre. Toobin lunedì ha detto di aver «commesso un errore imbarazzante e stupido» e che credeva di essere «fuori campo». Si è poi scusato con sua moglie, con la sua famiglia, con i suoi amici e colleghi. Toobin ha spiegato che era convinto di aver disattivato la funzione video e che nessuno durante la chiamata potesse vederlo.

Toobin è uno dei più noti analisti giuridici nei media negli Stati Uniti. Lavora per il New Yorker da più di 25 anni ed è anche analista legale alla CNN, che ha diffuso un comunicato in cui spiega che Toobin «ha chiesto un periodo di ferie per occuparsi di una questione personale». La chiamata durante la quale Toobin si sarebbe masturbato era un videoconferenza fra l’analista e alcuni dipendenti del New Yorker e della WNYC, una radio di New York.