25 migranti soccorsi nel Mediterraneo il 4 agosto da una nave portacontainer sono potuti sbarcare a Pozzallo, in Sicilia

La nave Mare Jonio della ong Mediterranea nel porto di Pozzallo, in Sicilia (Ansa)
La nave Mare Jonio della ong Mediterranea nel porto di Pozzallo, in Sicilia (Ansa)

Nella serata di sabato 25 migranti che si trovavano in mare da più di 40 giorni hanno ricevuto l’autorizzazione a sbarcare a Pozzallo, in Sicilia. I migranti erano partiti dalla Libia, diretti verso l’Europa, il 2 agosto, e poco dopo l’imbarcazione su cui si trovavano aveva cominciato ad affondare: erano stati soccorsi dalla nave portacontainer danese Maersk Etienne che poi per più di un mese si era vista negare il permesso di sbarco in diversi paesi.

Maersk Tankers, la società armatrice che possiede l’Etienne, aveva detto che erano state le autorità di Malta a chiedere alla nave di soccorrere i migranti, per poi rifiutarsi di farli sbarcare sul proprio territorio; Malta ha negato di aver fatto la richiesta all’Etienne, dicendo che il salvataggio era avvenuto fuori dalle sue acque territoriali. Nell’ultimo mese la situazione della nave e delle persone a bordo era diventata un piccolo caso internazionale e nel frattempo sia tra i migranti che nell’equipaggio era aumentata la frustrazione, anche perché le provviste cominciavano a scarseggiare. Molti migranti poi non erano in buone condizioni di salute e psicologiche.

Venerdì i migranti – che erano 27 prima che una donna incinta e il marito fossero portati sulla terraferma per motivi sanitari – erano stati trasferiti sulla nave Mare Jonio della ong italiana Mediterranea, che dopo lo sbarco a Pozzallo ha commentato la vicenda dicendo: «Finisce così il più lungo e vergognoso stand-off della storia marittima europea».