Otto persone sono state condannate da un tribunale saudita per l’omicidio di Jamal Khashoggi

(Chris McGrath/Getty Images)
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Lunedì un tribunale dell’Arabia Saudita ha condannato otto persone per l’omicidio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi, ucciso il 3 ottobre 2018 nel consolato saudita di Istanbul, in Turchia. La tv di Stato dell’Arabia Saudita ha rivelato pochi dettagli sulle condanne delle otto persone, i cui nomi non sono stati resi noti. Cinque imputati sono stati condannati a vent’anni di carcere, uno a dieci anni e gli altri due a sette anni.

Il processo è stato molto criticato dalle organizzazioni per i diritti umani e dalle Nazioni Unite, che hanno condotto un’inchiesta parallela e hanno accusato l’Arabia Saudita di non aver indagato nessun alto funzionario per aver ordinato l’omicidio. La relatrice speciale per le esecuzioni extragiudiziali dell’ONU, Agnes Callamard, nel giugno del 2019 aveva reso noto un rapporto di più di 100 pagine, redatto dopo un’indagine durata sei mesi, in cui si sosteneva che ci fossero «prove credibili» che giustificassero un’inchiesta supplementare sulle responsabilità individuali di alti funzionari sauditi, e anche del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, considerato il mandante dell’omicidio.