Britney Spears ha chiesto a un tribunale che suo padre non sia più il suo tutore

(Kevin Winter/Getty Images for iHeartMedia)
(Kevin Winter/Getty Images for iHeartMedia)

Il 18 agosto la cantante Britney Spears ha chiesto a un tribunale di non affidare nuovamente al padre Jamie il ruolo di tutore legale delle sue finanze.

Tra il 2007 e il 2008 la cantante ebbe una grave crisi nervosa in seguito alla quale fu sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Da allora, Spears non ha più il controllo delle sue finanze: nonostante abbia superato quel periodo e sia stata ancora in tempi recenti una delle popstar che guadagnano di più al mondo, tutti i soldi che incassa sono gestiti – o meglio: lo erano fino al 2019 – da suo padre Jamie, col quale la cantante ha un rapporto notoriamente controverso. Una parte dei suoi fan si è appassionata particolarmente alla vicenda, dando vita a un movimento identificato dall’hashtag #FreeBritney che periodicamente entra tra le tendenze dei social network.

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Il padre di Spears aveva temporaneamente rinunciato al ruolo di supervisore degli affari della figlia nel 2019 per suoi problemi di salute. In un documento del tribunale depositato presso la Corte Superiore della California a Los Angeles e citato dalla BBC si legge ora: «Britney è fortemente contraria al ritorno di James come tutore della sua persona». Il documento continua spiegando che Spears era inizialmente favorevole al ruolo che era stato assegnato al padre e che lui l’avrebbe infatti «salvata da un crollo, dallo sfruttamento da parte di individui predatori e dalla rovina finanziaria» rendendola «in grado di riconquistare la sua posizione di performer di livello mondiale». Adesso però la cantante vuole che il suo manager Jodi Montgomery, che ha preso il posto del padre durante la rinuncia momentanea per motivi di salute, diventi il ​​suo sostituto permanente, una volta che la tutela sarà rinnovata, cioè dopo il 22 agosto.