Quattro persone sono indagate nell’ambito di un’inchiesta sulla realizzazione degli ospedali per i malati di COVID-19 in Campania

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in visita al “covid center” nell'Ospedale del Mare a Ponticelli, 20 aprile 2020. (ANSA/CESARE ABBATE)
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in visita al “covid center” nell'Ospedale del Mare a Ponticelli, 20 aprile 2020. (ANSA/CESARE ABBATE)

La Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta sulla realizzazione delle strutture che sono state allestite in Campania per accogliere i malati di COVID-19 durante la fase cruciale della pandemia da coronavirus.

Le indagini hanno l’obiettivo di fare luce sulle gare di appalto della Soresa, che è la società della Regione Campania che dispone e gestisce gli acquisti per gli enti sanitari. Repubblica ha scritto che i magistrati ipotizzano i reati di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, in particolare circa presunte irregolarità «in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione» dei lavori per la realizzazione dell’ospedale da campo presso l’Ospedale del Mare di Ponticelli, a Napoli, ma anche con riferimento ad «altre gare indette nel periodo dell’emergenza».

La pm della Procura di Napoli Mariella di Mauro e il procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio hanno ordinato la perquisizione e il sequestro di cellulari, tablet e computer di Roberta Santaniello, ingegnera e dirigente dell’Ufficio di gabinetto della Giunta regionale campana.

Oltre a Santaniello, altre tre persone sono accusate del reato di turbativa d’asta: il dirigente dell’ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva, il consigliere regionale Luca Cascone e il presidente della Soresa, Claudio Cuccurullo.