Potete fare il bagno dopo mangiato

Un articolo per smentire una volta per tutte il più longevo e diffuso dei luoghi comuni estivi

Da bambini e adolescenti, la maggior parte di noi ha ricevuto almeno una volta da un adulto il divieto di entrare in acqua per una nuotata “perché hai appena mangiato ed è pericoloso”, accompagnato dall’indicazione di attendere da almeno mezz’ora fino a tre ore (!) prima di fare un bagno. Molti hanno fatto propria questa raccomandazione e l’hanno tramandata alle generazioni successive, rendendola molto diffusa e condivisa, anche se non ci sono basi scientifiche solide per sostenere che andare a nuotare subito dopo un pasto faccia male.

Crampi
Chi vieta di fare un bagno dopo mangiato sostiene spesso che durante la digestione il sangue tenda ad affluire verso lo stomaco, riducendo quindi l’afflusso sanguigno ai muscoli di gambe e braccia. La teoria è che quindi se ci si immerge in acqua c’è il rischio di non avere le forze sufficienti per muoversi e tenersi a galla, né per contrastare la temperatura dell’acqua, solitamente inferiore di diversi gradi rispetto a quella corporea. O al contrario che la temperatura dell’acqua blocchi la digestione con l’effetto di provocare un malessere pericoloso.

In realtà, il nostro organismo non crea mai uno sbilanciamento così drastico nella circolazione sanguigna. È vero che durante la digestione – il processo che dura circa 4 ore dal momento in cui abbiamo mangiato a quello in cui il cibo è transitato per buona parte del sistema digerente – si rileva un maggiore afflusso di sangue verso lo stomaco e l’intestino, ma questo non è mai tale da compromettere la nostra capacità di muoverci. Osservandoci come semplici animali, possiamo dire che è un bene che sia così: in qualsiasi momento, anche mentre stiamo digerendo, potremmo avere la necessità di scappare dalle mire di qualche predatore.

Medici e ricercatori non sono nemmeno convinti che la lieve riduzione della circolazione periferica comporti un minore afflusso di ossigeno verso i muscoli, tale da causare crampi che potrebbero rivelarsi rischiosi se si sta nuotando. I crampi muscolari sono causati dalla combinazione di numerosi fattori, come scarsa idratazione, sbilanciamento negli elettroliti (fondamentali per alcuni processi biologici, come il trasporto delle sostanze attraverso le cellule) e temporanee alterazioni neurologiche. Come sa chi ne soffre spesso, i crampi possono verificarsi in qualsiasi momento e la loro ricorrenza dipende molto dalle caratteristiche dei singoli individui: c’è chi li sperimenta quasi quotidianamente e chi poche volte nella sua intera vita.

Non è chiaro da dove abbia avuto origine la credenza sui crampi o la congestione dopo mangiato se si va a nuotare, ma il sito dell’Enciclopedia Britannica ipotizza un legame con il manuale dei Boy Scout d’America pubblicato nel 1911. Tra le indicazioni, il libro sosteneva che i più giovani avrebbero sicuramente sofferto di crampi se avessero fatto il bagno prima che il loro pasto fosse digerito. Nel manuale veniva citato il rischio di “congestione” e la successiva insorgenza di crampi, senza fornire spiegazioni scientifiche convincenti.

Ad ogni modo, e come facilmente intuibile: la quantità di sangue presente nel nostro organismo è più che sufficiente per garantire la funzionalità di tutti gli organi e le altre parti che lo costituiscono.

Fitte
Altri sostengono che fare il bagno subito dopo mangiato possa causare fitte dolorose all’ipocondrio, l’area dell’addome subito sotto al petto. È una condizione che si prova talvolta quando si compie uno sforzo fisico aerobico come camminare velocemente, mettersi a correre o nuotare, e le sue cause non sono ancora completamente chiare.

L’ipotesi più condivisa tra i medici è che le fitte siano causate da un crampo che interessa il diaframma, il fascio di muscoli e tendini che separa l’addome dal torace. Anche in questo caso, però, si possono avere fitte di questo tipo in diverse circostanze e a prescindere dall’avere mangiato da poco. Di solito è inoltre sufficiente interrompere per qualche istante l’attività fisica, o ridurre lo sforzo, per fare in modo che la sensazione dolorosa sparisca e senza conseguenze.

Digestione
C’è poi chi sostiene che andando a nuotare subito dopo mangiato venga temporaneamente compromessa la funzionalità del piloro, l’organo nella parte inferiore dello stomaco che regola il deflusso del cibo dopo la prima fase della digestione. Non è chiaro come un crampo in quest’area possa compromettere la capacità di nuotare e rimanere a galla, né che origine abbia avuto questa teoria. Una spiegazione potrebbe essere che le fitte all’ipocondrio possono essere scambiate per dolori addominali di altro tipo, ma come abbiamo visto questi stati dolorosi non sono comunque determinati dall’immergersi in acqua dopo mangiato.

Annegamento
Nelle statistiche sulle morti per annegamento messe a disposizione dalle autorità sanitarie di diversi paesi, come gli Stati Uniti e l’Australia, non si trovano informazioni su decessi in acqua causati da un bagno effettuato troppo a ridosso di un pasto. Non esistono inoltre linee guida di alcun tipo da parte di organizzazioni nazionali e internazionali, come la Croce Rossa o l’OMS, che sconsiglino di immergersi e nuotare dopo avere mangiato.

L’unico fattore di rischio citato è legato al consumo di alcolici: andare a nuotare dopo averne bevuto qualche bicchiere non è mai una buona idea, soprattutto se si decide di farlo in solitaria.

Alcol, farmaci e droghe possono alterare in maniera significativa la percezione di ciò che abbiamo intorno e le nostre capacità motorie, con un maggior rischio di avere crampi o di rimanere disorientati una volta in acqua, soprattutto nel caso di un bagno in mare.

Secondo i dati ISTAT, tra il 2012 e il 2017 in Italia sono morte oltre 2.200 persone per annegamento, con un’incidenza più marcata per i maschi. L’Istituto Superiore di Sanità valuta questa circostanza, già rilevata nei decenni precedenti, con: “Comportamenti più inclini al rischio [da parte dei maschi], tendenza alla sopravvalutazione delle proprie capacità e maggior propensione al consumo di alcol”.

Nuotare dopo avere mangiato non è quindi di per sé pericoloso se non si sono assunti alcolici o altre sostanze che alterano la propria percezione e capacità fisica, ma questo non significa che si debbano commettere imprudenze. Come per le altre attività sportive, è consigliabile fare un pasto leggero prima di mettersi in movimento, evitando cibi eccessivamente ricchi di grassi e pesanti.