È morto il fotografo di Magnum Paul Fusco

Paul Fusco a New York nel 2011
(Stephen Lovekin/Getty Images for HBO)
Paul Fusco a New York nel 2011 (Stephen Lovekin/Getty Images for HBO)

Il 15 luglio è morto il fotografo statunitense Paul Fusco, che era nato nel 1930 e dal 1973 faceva parte di Magnum, una delle più importanti agenzie di fotogiornalismo al mondo. La notizia è stata data da Magnum. Era famoso soprattutto per un servizio fotografico sul funerale del senatore Robert Kennedy, nel 1968.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Magnum Photos (@magnumphotos) in data:

Fusco era stato inviato dalla rivista di fotogiornalismo Look, per cui lavorava, sul treno che trasportava la bara di Kennedy da New York, dove si era tenuto il funerale, a Washington DC, dove il senatore venne sepolto vicino al fratello, il presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Durante il viaggio, che durò una giornata e attraversò una grossa fetta di Stati Uniti, Fusco fotografò gli americani che salutavano il passaggio del treno e rendevano omaggio a Kennedy, realizzando, come scrive il sito di Magnum, «il ritratto di una nazione in lutto». Le fotografie vennero raccolte nel libro RFK Funeral Train, che uscì nel 1999 e che nel 2008 fu arricchito da 70 fotografie inedite in una seconda versione, Paul Fusco: RFK.

Fusco iniziò a lavorare come fotografo nell’esercito durante la guerra di Corea, dal 1951 al 1953, poi studiò fotogiornalismo alla Ohio University. Si trasferì a New York e venne assunto da Look, dove rimase fino alla chiusura nel 1971, e poi entrò in Magnum.

La copertina di Paul Fusco: RFK

Realizzò importanti reportage su questioni sociali dell’epoca: la vita dei minatori in Kentucky, dei latinoamericani in un ghetto a New York City, degli afroamericani nel delta del Mississippi Delta e quella di tanti immigrati negli Stati Uniti per lavoro. Un altro suo lavoro famoso fu un reportage nello Ambassador Hotel di San Francisco, dove negli anni Ottanta molti ospiti si ammalarono di AIDS e, non potendo raggiungere gli ospedali e le cliniche vicine, vennero assistiti dal personale dell’hotel, da volontari e da medici e infermieri. Fusco raccontò anche il sistema sanitario di New York e le rivolte dei zapatisti in Messico e testimoniò le conseguenze su adulti e bambini dell’incidente nucleare di Chernobyl.

Lavorò anche all’estero: in Egitto, Israele, Giappone, Brasile, Cile e Messico. Le sue fotografie sono state pubblicate sulle più importanti riviste americane, come TIME, Life, il New York Times Magazine. Potete guardare alcune delle sue opere qui.