Il portavoce del direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos è stato arrestato con l’accusa di spionaggio

Ivan Safronov, in una fotografia scattata domenica 10 gennaio 2016, nel suo ufficio al Kommersant, a Mosca, in Russia (Peter Kassin, Kommersant Photo via AP)
Ivan Safronov, in una fotografia scattata domenica 10 gennaio 2016, nel suo ufficio al Kommersant, a Mosca, in Russia (Peter Kassin, Kommersant Photo via AP)

L’ex giornalista Ivan Safronov, attualmente portavoce di Dmitry Rogozin, direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, è stato arrestato dal servizio di sicurezza russo (FSB) con l’accusa di spionaggio per conto di un paese della NATO. A comunicare la notizia è stata la stessa Roscosmos con una nota stampa in cui ha chiarito che l’arresto non è collegato all’attività di Safronov per l’agenzia e di aver «collaborato attivamente con le autorità investigative».

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov invece, interpellato dalla BBC, ha dichiarato che l’arresto di Safronov, che in passato era stato un reporter di guerra per i quotidiani russi Vedomosti e Kommersant, «non è in alcun modo collegato alla sua precedente attività giornalistica». In un video diffuso martedì dall’FSB si vede Safronov che viene arrestato fuori dal suo appartamento di Mosca da agenti armati in borghese. Safronov viene poi perquisito prima di essere fatto salire su un furgone.

In base alla legge russa ora l’ex giornalista rischia fino a 20 anni di reclusione. Il giornale Kommersant, dove Ivan Safronov ha lavorato per un decennio, ha definito “assurda” l’accusa di tradimento nei suoi confronti e lo ha descritto come un patriota. Difficilmente si conosceranno maggiori particolari sulla vicenda visto che i processi per spionaggio si tengono a porte chiuse. L’avvocato di Safronov, Oleg Eliseyev, a diverse ore dall’arresto ha dichiarato che non gli era stato ancora concesso di parlare con il suo cliente.