Le canzoni in cui ha messo le mani Ennio Morricone

Oltre alle colonne sonore negli anni Sessanta compose o arrangiò alcuni grandissimi successi pop, da “Se telefonando” a “Sapore di sale”

(LaPresse Torino/Massimo Valentini)
(LaPresse Torino/Massimo Valentini)

Ennio Morricone, morto oggi a 91 anni, è stato uno dei più grandi compositori della seconda metà del Novecento: sebbene sia passato alla storia per le sue colonne sonore, soprattutto negli anni Sessanta si dedicò anche alla musica pop. Era di formazione classica – studiò tromba al conservatorio Santa Cecilia di Roma – ma in quegli anni l’industria discografica italiana della musica leggera era fiorente, per cui Morricone si prestò spesso a scrivere, dirigere l’orchestra e ad arrangiare – cioè a scrivere le partiture per i vari strumenti – per alcuni dei più grandi cantanti dell’epoca, da Mina a Luigi Tenco a Gino Paoli.

“Se telefonando” – Mina (1966)
Musica e arrangiamenti

 

“Abbronzatissima” – Edoardo Vianello (1963)
Arrangiamenti

“Quello che Conta” – Luigi Tenco (1962)
Musica

“Sapore di Sale” – Gino Paoli (1963)
Arrangiamenti

“C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” – Gianni Morandi (1966)
Arrangiamenti

“Buon Natale a Tutto il Mondo” – Domenico Modugno (1959)
Arrangiamenti

“Il barattolo” – Gianni Meccia (1960)
Arrangiamenti

“Una breve stagione” – Sergio Endrigo (1969)
Musica e arrangiamenti

“Il Mondo” – Jimmy Fontana (1965)
Arrangiamenti

“Guarda come dondolo” – Edoardo Vianello (1963)
Arrangiamenti