Cirque du Soleil, Dusseldorf, Germania, 19 dicembre 2019 (Joshua Sammer/Getty Images)

Il Cirque du Soleil ha chiesto l’amministrazione straordinaria

Il Cirque du Soleil – il più famoso circo al mondo – ha deciso di richiedere l’amministrazione straordinaria per ristrutturare il suo debito. La decisione è stata presa anche a causa del lungo periodo di inattività dovuto all’epidemia da coronavirus. Qualche mese fa, nell’arco di poche settimane, il Cirque du Soleil aveva dovuto sospendere 44 spettacoli in decine di città, lasciando senza lavoro il 95 per cento dei suoi dipendenti, poco meno di 5mila persone. Ma già prima della pandemia da coronavirus, il Cirque du Soleil non se la passava particolarmente bene.

La richiesta sarà esaminata oggi, martedì 30 giugno, dalla Corte superiore del Quebec. L’accordo proposto dal gruppo che controlla il Circo prevede un investimento da parte degli azionisti di 300 milioni di dollari. In cambio della sostanziale cancellazione del debito, i creditori riceveranno il 45 per cento della proprietà della nuova società.

Il Cirque du Soleil fu fondato nel 1984 dalle parti di Montreal, in Canada. Come ha spiegato il New York Times, è sempre stato un circo senza animali e in cui venivano presentate «acrobazie, danze, costumi sfarzosi, musica dal vivo, nuove tecnologie, grandi scenografie e trovate narrative» che, messe insieme, «crearono una nuova idea di quello che un circo poteva essere». Negli anni successivi il circo era cresciuto, arrivando in centinaia di città e in decine di paesi.

Il Cirque du Soleil, che nel 2015 aveva cambiato proprietà quando il fondatore Guy Laliberté aveva ceduto le sue quote a un fondo di investimento, aveva ricevuto di recente dai suoi principali azionisti una ricapitalizzazione di 50 milioni di dollari. Ma Daniel Lamarre, amministratore delegato del circo, aveva comunque fatto sapere che l’azienda stava prendendo in considerazione ogni ipotesi, compreso il fallimento. Se è vero che nel 2019 l’azienda aveva avuto più di un miliardo di dollari di entrate, infatti, è vero anche che ora ha una somma quasi altrettanto grande di debiti.

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