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  • Giovedì 25 giugno 2020

Si può investire online facendo prestiti ad altre persone

Si chiama "social lending" e nel caso di Soisy, che lo fa in Italia, è un modo per permettere a chi vuole comprare online qualcosa di costoso di farlo a rate

(Soisy)
(Soisy)

I siti di e-commerce permettono di fare acquisti senza uscire di casa. Quelli per prenotare soggiorni in hotel o voli aerei permettono di fare a meno delle agenzie di viaggio. I servizi di streaming evitano di dover consultare una guida tv e adattarsi a quello che c’è proprio quella sera lì. Quelli di car sharing di andare a prendere un’automobile a noleggio in un punto preciso della città, invece che a 200 metri da casa. Ci sono anche piattaforme che permettono di fare piccoli investimenti di denaro (o chiedere prestiti) senza dover andare in banca.

Applicano il principio del peer-to-peer (su cui si basano i sistemi utilizzati per esempio per scaricare e condividere i file online) ai prestiti tra privati: è il cosiddetto social lending, un modo per investire somme di denaro, anche piccole, con interessi più favorevoli rispetto a quelli dei normali investimenti bancari. In Italia, ad esempio, lo fa Soisy.

Cos’è il social lending
In breve, è un sistema per prestare dei soldi – lend in inglese significa “prestare” –  a persone sconosciute attraverso una piattaforma online che gestisce i rapporti tra chi presta e chi riceve in prestito. Le prime società di questo tipo sono nate a partire dal 2005 nel Regno Unito; negli anni, soprattutto dopo la crisi economica del 2008-2009, il settore si è molto ampliato, arrivando anche in Italia.

A chi investe dei soldi in questo modo e a chi li ottiene in prestito, le piattaforme di social lending offrono tassi di interesse più vantaggiosi di quelli offerti da banche e altre società finanziarie tradizionali perché hanno minori costi: non hanno filiali fisiche e grazie alla propria struttura digitale possono avere meno personale.

Come nel caso dei prestiti tradizionali, ai richiedenti dei prestiti viene assegnato un grado di affidabilità, stimato a partire da documenti come la busta paga del richiedente in questione e dalle analisi di centrali rischi esterne, banche dati finanziarie che possono dare un giudizio di “buono” o “cattivo” pagatore sulla base della storia finanziaria di ogni persona. In base al grado di affidabilità sono stabiliti con precisione gli interessi e per gli investitori è possibile scegliere tra investimenti con tassi di interesse più o meno alti a seconda della sicurezza dell’investimento. Chi investe è invitato a diversificare la somma investita prestando piccole cifre a tanti debitori diversi allo stesso tempo, in modo che se alcune delle persone che hanno richiesto i prestiti non li ripagano la somma investita non vada persa del tutto. Quindi una singola richiesta di prestito può essere finanziata da centinaia di prestatori diversi.

Le piattaforme di social lending guadagnano grazie alle commissioni chieste a prestatori e richiedenti e si occupano del recupero crediti nel caso in cui un richiedente non ripaghi il dovuto in tempo. La restituzione dei prestiti (e degli interessi) avviene generalmente con versamenti mensili indirizzati alla piattaforma, che poi si occupa della ridistribuzione tra i prestatori secondo la quota che spetta loro. Le piattaforme possono anche permettere a chi vuole investire di acquistare una quota da un prestatore che vuole rientrare del proprio investimento prima del previsto. Il tutto si fa su internet.

Come lo fa Soisy
Soisy (che si pronuncia “soìsy”, come l’inglese so easy, “davvero facile”, a cui il nome è ispirato) è una piattaforma di social lending italiana che esiste dal 2015 ed è un istituto di pagamento autorizzato e vigilato da Banca d’Italia. L’amministratore delegato e fondatore Pietro Cesati, dopo aver lavorato per anni nelle banche tradizionali, voleva creare un nuovo strumento per investimenti e prestiti che richiedesse meno burocrazia e funzionasse più velocemente e semplicemente grazie alle possibilità delle connessioni digitali.

Inizialmente Soisy permetteva di fare social lending in modo simile a tante altre piattaforme, ma poi nel 2017 ha cambiato la propria proposta che oggi la distingue dai concorrenti: gestisce solo prestiti finalizzati all’acquisto di oggetti e servizi su internet. In pratica connette persone interessate a investire del denaro, siti di e-commerce che vendono prodotti costosi (come ePrice ed EmmaMaterasso) e persone che vorrebbero comprarci qualcosa ma preferirebbero farlo a rate.

Un esempio: molte persone in questi mesi di isolamento domestico hanno acquistato o pensato di acquistare degli attrezzi per fare ginnastica a casa, come cyclette e tapis roulant. Alcuni modelli sono molto economici, ma poco robusti, mentre quelli più professionali costano diverse centinaia di euro. Il sito di Diadora Fitness collabora con Soisy e quindi i suoi attrezzi si possono acquistare a rate: questo modello di cyclette progettato per dare una maggiore comodità di seduta costa 329 euro, ma chiedendo un prestito a Soisy si può pagare con 12 rate da 27 euro e 42. Se Soisy accetta di finanziare il prestito (ci vogliono 3 minuti al massimo, poi nel giro di 24 ore vengono fatte le verifiche anti-frode), questo compare tra quelli che i prestatori iscritti alla piattaforma possono finanziare.

Per il sito di e-commerce (Diadora Fitness in questo caso) non è sconveniente permettere il pagamento rateale perché Soisy paga immediatamente i 329 euro al posto del cliente. Anzi, Soisy si propone alle aziende che fanno e-commerce come uno strumento per incentivare l’acquisto di prodotti costosi.

Per chi vuole comprare la cyclette (o un altro oggetto con prezzo compreso tra 250 e 15.000 euro), oltre alla comodità di poterlo fare a rate, c’è anche il vantaggio di poter chiedere un prestito molto rapidamente e con un processo automatico. Soisy compare tra le modalità di pagamento disponibili su Diadora Fitness insieme a carta di credito, contrassegno, bonifico bancario o PayPal. Dopo averla selezionata bisogna scegliere il numero di rate, dare alcune informazioni tra cui il codice fiscale, la propria professione e il proprio IBAN, e alcuni documenti, tra cui un selfie con in mano il proprio documento per provare la propria identità. Non è comunque necessario inviare documenti in forma cartacea.

Nel caso di Diadora Fitness, il sito di e-commerce ha scelto di applicare il tasso zero, quindi chi fa acquisti non deve pagare degli interessi (il TAEG è zero) perché lo fa Diadora stessa. Per i siti che invece lo prevedono, Soisy ha un sistema per calcolarlo che è personalizzato su chi chiede il prestito. È calcolato in base alla documentazione presentata, su un algoritmo per la stima del rischio fatto dalla stessa Soisy e sulle analisi della centrale rischi CRIF.

Il tasso di interesse varia tra il 5,5 e il 13,5 per cento. In media il tasso risulta più basso rispetto a quello di banche e società finanziarie tradizionali, quindi per chi chiede un prestito c’è anche questo vantaggio. A chi non è ritenuto solvibile non vengono concessi prestiti, per salvaguardare gli investitori.

A oggi più di 15mila persone hanno fatto acquisti su internet grazie a Soisy. Molti di loro hanno recensito la piattaforma – l’85 per cento con cinque stelle, cioè con la valutazione più positiva – su Trustpilot.

Come funziona un pagamento con Soisy spiegato dal negozio online di abiti di alta moda Wanan, uno dei siti che permettono di pagare con Soisy:

I vantaggi per gli investitori
Il primo vantaggio della formula di Soisy per gli investitori è che chi presta denaro ha la garanzia di sapere esattamente come sarà utilizzato: chi chiede un prestito non lo riceve direttamente per poi essere libero di spenderlo, perché la somma in questione viene data fin da subito a un sito di e-commerce. Questo modello rende meno rischiosi gli investimenti sui prestiti perché potenziali truffatori non possono approfittarsene e perché, in generale, chi fa acquisti ha maggiore propensione a restituire quanto preso in prestito di chi chiede generici prestiti personali. Le insolvenze per questo tipo di prestiti sono minori del 2 per cento.

Il vantaggio principale per chi investe con Soisy comunque è il rendimento, perché è più alto rispetto a quello che si ottiene con altri canali di investimento: il rendimento lordo annuo atteso è compreso tra il 5 e il 7 per cento.

Soisy diversifica gli investimenti di ogni investitore fino ad almeno 80 prestiti diversi, in modo da ridurre i rischi. Per chi vuole stare ancora più tranquillo, c’è la possibilità di chiedere la cosiddetta “Garanzia di Rendimento”, che protegge gli investitori in caso uno o più prestiti non vengano restituiti. Funziona così: parte degli interessi dei prestiti vengono usati per riempire un salvadanaio a cui attingere in caso di insolvenze. Attivarla è obbligatorio per tutti gli investimenti inferiori ai 1.000 euro (con Soisy si possono investire anche cifre molto basse, a partire dai 10 euro, per chi vuole provare la piattaforma senza un vero impegno) mentre per somme maggiori (non c’è un massimo) è opzionale. A fronte della garanzia però il rendimento lordo è minore: il 4 per cento.

Ovviamente anche con la Garanzia di Rendimento ci sono dei rischi, ma quelli esistono sempre se si decide di investire del denaro. Si può comunque decidere di rientrare più in fretta di un investimento – ovviamente riducendo i potenziali profitti – semplicemente ritirando fondi non ancora abbinati a un prestito o vendendo ad altri utenti di Soisy prestiti già finanziati. Il processo per metterli all’asta tra altri investitori è velocissimo, richiede pochi passaggi sulla piattaforma e non bisogna pagare penali, anche per investimenti ingenti, né costi aggiuntivi. Man mano che i crediti vengono ceduti, i proventi vengono accreditati sul proprio conto di pagamento.

In ogni caso il blog di Soisy è molto chiaro per capire meglio alcuni aspetti dei prestiti tra privati, e in particolare per capire bene come viene valutato il rischio dalla piattaforma e quando un richiedente viene considerato affidabile. Inoltre chi investe con Soisy può confrontarsi con altri investitori e fare domande a chi lavora per la piattaforma – anche allo stesso Pietro Cesati – su questa chat di Telegram: la conversazione è pubblica e non è moderata da Soisy, una scelta fatta dall’azienda per essere il più possibile trasparente con gli investitori.

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