
Il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondo, ha annunciato mercoledì il suo piano per riformare il dipartimento di polizia locale, il quale da tempo è accusato di compiere atti di violenza, discriminazione e prepotenza soprattutto nei confronti degli afroamericani. A Minneapolis – la città degli Stati Uniti dove sono iniziate le estese proteste contro il razzismo a causa dell’omicidio di George Floyd da parte di un poliziotto – si era già discusso negli ultimi giorni di possibili nuove riforme: anche la maggioranza del consiglio comunale si era espressa a favore di cambiare la struttura del dipartimento, anche se non aveva diffuso un progetto dettagliato al riguardo.
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Arradondo ha detto che si concentrerà su alcune questioni centrali come le regole sull’uso della forza e i meccanismi di supervisione e controllo. L’obiettivo, ha aggiunto, è avere un dipartimento di polizia che «la nostra comunità veda come legittimo». Ha anche aggiunto che la polizia locale si è ritirata dalle trattative contrattuali in corso con i sindacati di polizia, considerati in diverse città americane un ostacolo a qualsiasi tentativo di riforma dei dipartimenti locali.
Il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondo, vicino al sindaco della città, Jacob Frey (Anthony Souffle/Minneapolis Star Tribune via ZUMA Wire)