A Bristol i manifestanti del movimento “Black Lives Matter” hanno abbattuto la statua di uno schiavista del 17° secolo

Immagine Twitter @KollegeKidd
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Il 7 giugno a Bristol, nel Regno Unito, durante la manifestazione del movimento “Black Lives Matter”, è stata abbattuta e gettata nel porto la statua di Edward Colston, un mercante di schiavi del diciassettesimo secolo. Il movimento “Black Lives Matter” è iniziato negli Stati Uniti per protestare contro il razzismo e la violenza della polizia dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, ucciso da un poliziotto bianco a Minneapolis,  lo scorso 25 maggio.

I manifestanti, radunatisi nella zona del porto di Bristol, hanno legato delle corde alla statua di Colston e l’hanno fatta crollare dal piedistallo su cui era fissata. L’abbattimento della statua è stato festeggiato con applausi e urla di approvazione. Le immagini dell’abbattimento sono state diffuse sui social network.

La statua in bronzo, alta 5 metri e mezzo, si trovava sulla omonima Colston Avenue dal 1895 ed era stata eretta in ricordo delle donazioni a scuole, ospizi e chiese che Colston avrebbe effettuato dopo aver abbandonato l’attività di mercante di schiavi, durante la quale si ritiene che abbia venduto circa 100.000 persone trasportate dall’Africa occidentale ai Caraibi e in America tra il 1672 e il 1689. La scorsa settimana una petizione per la rimozione della statua aveva raccolto migliaia di firme.