Malta e la Libia hanno fatto un accordo per respingere sistematicamente i migranti, scrive Avvenire

(ANSA/ TWITTER/SEA WATCH)
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Il giornalista Nello Scavo di Avvenire ha pubblicato il testo di un accordo (PDF) che sarebbe stato firmato due settimane fa tra il governo di Malta e quello di unità nazionale libico per respingere sistematicamente i migranti che partono dalla Libia. La veridicità del documento non è ancora stata confermata ufficialmente, ma diversi giornalisti che si occupano di immigrazione lo stanno prendendo per buono.

Negli scorsi mesi diverse inchieste di giornali locali e internazionali avevano ipotizzato che le autorità maltesi stessero collaborando con quelle libiche per impedire alle imbarcazioni dei migranti di raggiungere la zona SAR maltese, una pratica che secondo alcuni esperti potrebbe essere considerata una forma di respingimento collettivo (vietato dalle norme europee e dal diritto internazionale). Ad aprile un’inchiesta del New York Times ha scoperto che il governo maltese impiega alcune imbarcazioni private per respingere i migranti in alto mare.

L’accordo prevede la costruzione di due centri di coordinamento, uno a Malta e uno in Libia, finanziati interamente dal governo maltese, e l’impegno comune a «combattere l’immigrazione illegale in Libia e nel Mediterraneo». Nel documento non si fa menzione del rispetto dei diritti umani dei migranti, che da anni in Libia vengono sistematicamente violati sia dai trafficanti di esseri umani sia dalle autorità che fanno capo al governo libico (spesso peraltro in combutta fra loro).

Insieme all’Italia, Malta è il paese più interessato dal flusso migratorio dalla Libia. Nel 2020 la piccola isola ha registrato circa 1.200 arrivi via mare, mentre in Italia nello stesso periodo di tempo sono arrivate via mare circa 5.200 persone.