Sala dice che «si ricorderà» delle regioni che non accoglieranno i lombardi

Il sindaco di Milano dice che non andrà in vacanza dove sarà richiesta una "patente di immunità" o dove ci saranno altre discriminazioni per chi proviene dalla Lombardia

(Ansa/Matteo Corner)
(Ansa/Matteo Corner)

In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Milano Beppe Sala ha criticato quelle regioni che, in vista della riapertura degli spostamenti fissata per il prossimo 3 giugno, stanno ipotizzando di mettere limitazioni all’afflusso di turisti provenienti dalla Lombardia, a causa dell’elevato numero di persone contagiate dal coronavirus presenti in regione. Martedì su 397 nuovi contagi individuati in Italia, 159 sono stati individuati in Lombardia.

Sala dice che alcuni presidenti di regione, di cui non ha voluto fare il nome, stanno pensando «a una patente di immunità o qualcosa del genere», ed è a loro che si rivolge:

«Qui parlo da cittadino, prima ancora che da primo cittadino: quando deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò»

Sala ha invece nominato esplicitamente il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, che «dice che accoglierà a braccia aperte i milanesi».

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Le regioni che Sala non ha voluto nominare sono probabilmente Sicilia e Sardegna, entrambe governate dal centrodestra, i cui due presidenti nei giorni scorsi hanno ipotizzato di istituire controlli ai confini regionali per consentire l’accesso soltanto a persone in grado di dimostrare la propria negatività al coronavirus.

L’ipotesi è stata criticata non soltanto da Sala ma anche dal governo e dall’Istituto Superiore di Sanità, che hanno spiegato che non esiste al momento nulla di simile a una “patente di immunità”. Il tampone, infatti, dimostra la negatività al virus solo fino al momento in cui il campione viene prelevato e non assicura che la persona sia negativa anche nei giorni e nelle settimane successivi.

Visti i tempi necessari a raccogliere i campioni e analizzarli, sembra inoltre impossibile sottoporre a questo tipo di controlli migliaia e migliaia di viaggiatori al momento del loro arrivo in una località turistica. I test sierologici, invece, più rapidi e semplici da eseguire, mostrano solo se la persona testata è stata infettata dal virus, ma non servono invece a capire se l’infezione sia ancora in corso.