L’Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso l’uso dell’idrossiclorochina sui pazienti malati di COVID-19

Una farmacista mostra un pacchetto di Paquenil, farmaco a base di idrossiclorochina. Torino, 23 aprile 2020 (ANSA/TINO ROMANO)
Una farmacista mostra un pacchetto di Paquenil, farmaco a base di idrossiclorochina. Torino, 23 aprile 2020 (ANSA/TINO ROMANO)

L’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso l’uso dell’idrossiclorochina sui pazienti malati di COVID-19. L’ente competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia informa che ha revocato «l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che domiciliare».

La decisione della sospensione da parte dell’agenzia italiana arriva dopo quella dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, di sospendere test sull’efficacia contro il coronavirus dell’idrossiclorochina. L’OMS ha motivato la sua scelta facendo riferimento a uno studio della rivista scientifica Lancet secondo cui l’idrossiclorochina, oltre ad essere inefficace per il trattamento del coronavirus, potrebbe risultare dannosa per chi è affetto da cardiopatie.

Oggi anche il governo francese ha revocato le deroghe che permettevano la prescrizione di idrossiclorochina ai malati COVID-19 dopo il parere contrario dell’Alto Consiglio della sanità pubblica. La sperimentazione del farmaco era stata autorizzata a fine marzo, ma solo per i pazienti considerati gravemente malati.

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