Ci sono 19 indagati per il dissesto finanziario del comune e del casinò di Campione d’Italia

Una persona gioca alle slot machine all'interno del Casinò di Campione d'Italia (Como), 27 luglio 2018 (ANSA/FABRIZIO CUSA)
Una persona gioca alle slot machine all'interno del Casinò di Campione d'Italia (Como), 27 luglio 2018 (ANSA/FABRIZIO CUSA)

Si sono chiuse le indagini, iniziate nel 2017, sul dissesto finanziario del comune e del casinò di Campione d’Italia e la guardia di Finanza ha notificato la relativa comunicazione a 19 indagati, la società Casinò di Campione Spa e 18 persone, fra cui tra cui i due ex sindaci dell’exclave italiana in territorio svizzero, Marita Pittaluga e Roberto Salmoiraghi. I reati contestati agli amministratori locali, ma anche a un ex segretario comunale, sono abuso d’ufficio e falso ideologico.

Tutti i reati per cui sono indagate le 18 persone fisiche e la società che fa capo al casinò di Campione d’Italia riguardano la gestione del comune e del casinò nel periodo dal 2013 al 2018. Il 7 giugno del 2018 il consiglio comunale di Campione d’Italia aveva dichiarato ufficialmente lo stato di dissesto finanziario. I debiti del comune erano arrivati a 30 milioni di franchi svizzeri (circa 25 milioni di euro) ed erano legati soprattutto alla progressiva diminuzione degli introiti dello stesso casinò, la principale attrazione locale. Il casinò era conseguentemente fallito (il comune era il suo solo azionista) nel luglio dello stesso anno.

Nel 2019 la Corte di appello di Milano ha però annullato la sentenza di fallimento del tribunale di Como contestando la «mancata audizione del debitore, ovvero della stessa società di gestione», interpretandola come una «violazione del diritto costituzionale di difesa».