In Burundi durante le elezioni presidenziali è stato bloccato l’accesso ai social network

Burundesi in fila per votare alle elezioni presidenziali, a Giheta, provincia di Gitega, Burundi, mercoledì 20 maggio 2020 (AP/Berthier Mugiraneza)
Burundesi in fila per votare alle elezioni presidenziali, a Giheta, provincia di Gitega, Burundi, mercoledì 20 maggio 2020 (AP/Berthier Mugiraneza)

Il governo del Burundi ha bloccato l’accesso dei propri cittadini ai social network durante le elezioni presidenziali che sono in corso da questa mattina. La BBC ha verificato che non sono accessibili né Facebook, né Twitter né il servizio di messaggistica WhatsApp. Solo chi naviga utilizzando una rete privata (VPN) o chi usa piattaforme che nascondono l’indirizzo Ip (come Tor) riesce a collegarsi ai social network.

L’osservatorio internet NetBlocks ha pubblicato una serie di rilevazioni che mostrano come una limitazione sia stata imposta anche agli accessi a Google e YouTube, che si riesco a raggiungere in modo intermittente su gran parte del territorio nazionale. Con un tweet Willy Nyamitwe, consigliere del presidente uscente Pierre Nkurunziza, ha negato che l’accesso a internet sia stato bloccato nel paese.

La campagna elettorale che ha portato a queste elezioni è stata contraddistinta da episodi di violenza e le opposizioni hanno ammonito sul rischio che il voto non fosse libero. Per vigilare sulla regolarità delle elezioni sono stati chiamati come garanti 53 rappresentanti delle ambasciate straniere. Chiunque succederà a Nkurunziza, al potere da 15 anni e che ha deciso di non candidarsi per un nuovo mandato, dovrà consultare sulle questioni di sicurezza e di unità nazionale l’ex presidente, per cui è stata creata una carica ad hoc, quella di “Guida suprema del patriottismo”.