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  • Giovedì 23 aprile 2020

Uniqlo porta di nuovo Marimekko in Italia

Da oggi si può acquistare la nuova collezione estiva con le stampe colorate del noto marchio finlandese, reso famoso da Jacqueline Kennedy

(Uniqlo)
(Uniqlo)

Fragole e altra frutta fresca, onde che si infrangono, pietre assolate su cui camminare: sono le fantasie estive ispirate dagli abiti della nuova collezione di Marimekko per Uniqlo, disponibile da oggi. Le stampe essenziali di Marimekko, storico marchio finlandese che ha fatto conoscere il design nordico nel mondo della moda, si accompagnano perfettamente con lo stile funzionale della giapponese Uniqlo e infatti la collezione è la terza collaborazione tra le due aziende.

Gli abiti della collezione, per donne e bambini, si possono acquistare dal sito di Uniqlo. Oltre a gonne, pantaloncini, magliette e camicette, ci sono impermeabili per affrontare le piogge estive – che in Finlandia sono frequenti – ma anche borse e cappelli da spiaggia, ed espadrillas. La collezione è un’edizione limitata e i prezzi sono più accessibili di quelli di Marimekko.

Cos’è Marimekko
Fondata nel 1951, Marimekko si è fatta conoscere in tutto il mondo negli anni Sessanta, quando Jacqueline Kennedy indossò alcuni suoi abiti durante la campagna elettorale del marito. Da allora l’estetica scandinava di Marimekko, con le sue stampe festose e i vestiti dalle linee semplici, ha mantenuto lo stile inconfondibile di settant’anni fa, superando la morte della fondatrice Armi Ratia e trovando il modo di adattarsi alle tendenze contemporanee.

Le stampe
Le stampe della collezione per Uniqlo fanno parte del ricco archivio di Marimekko e sono state ideate da due designer che ne hanno fatto la storia: Annika Rimala, autrice del pattern a righe Tasaraita, e Maija Isola, che in 38 anni di collaborazione con Marimekko disegnò più di 500 fantasie, tra cui la celebre stampa con i papaveri stilizzati Unikko, forse la più riconoscibile del marchio, che oggi si trova un po’ ovunque. Tra le stampe scelte per la collezione di Uniqlo ci sono i grossi cerchi imperfetti di Kivet, un’altra delle stampe più note di Isola: la designer la realizzò nel 1956 partendo da fogli di carta colorata da cui ritagliò le forme irregolari. Molto probabilmente trasse ispirazione dalle grandi pietre dai bordi grezzi che erano state rimosse dai terreni intorno al suo studio.

La stampa Kivet su uno degli abiti della collezione Uniqlo x Marimekko (Uniqlo)

Le stampe sono state una componente fondamentale del successo di Marimekko fin dall’inizio. Armi Ratia, la designer di tessuti che fondò il marchio, ebbe l’idea di investire sulle stampe quando Printex, la piccola fabbrica di tela cerata del marito Viljo, andò in crisi. Ratia chiese a giovani artisti di disegnare fantasie colorate e dal gusto moderno. Inizialmente l’idea era di vendere i soli tessuti, ma gli affari stentavano a ingranare. Così nel 1951, per attirare nuovi clienti, Ratia chiese all’amica stilista Riitta Immonen di disegnare degli abiti con le stampe realizzate per Printex e organizzò una sfilata: tutti gli abiti vennero venduti in poco tempo e qualche giorno dopo fu fondata Marimekko.

Tra le altre stampe storiche di Marimekko presenti nella collezione per Uniqlo c’è Tori, che in finlandese significa “mercato”, sempre opera di Maija Isola: realizzata nel 1970, rappresenta un banco di frutta. Furono disegnate da Annika Rimala invece le onde di Laine (1965), i fiori di Kukka (1965), le righe di Raide (letteralmente “binario ferroviario”, 1966), gli stilizzati ciottoli lungo la costa di Papajo (1968), che a seconda dell’osservatore possono anche ricordare le onde al largo.

Gli abiti
La grande intuizione di Ratia fu quella di assecondare il desiderio delle donne che, negli anni del Dopoguerra, volevano vestiti adatti a ogni momento della vita quotidiana, ma allegri e dallo stile contemporaneo. In finlandese Marimekko significa “il vestito di Mari”, come a dire il vestito adatto a tutte le donne (Mari è anche l’anagramma di Armi). Dopo che nel 1960 Jacqueline Kennedy acquistò sette vestiti di Marimekko e si fece fotografare per la copertina di Sports Illustrated con uno dei vestiti della collezione estiva, tutte le riviste di moda cominciarono a parlare dei vestiti del marchio finlandese e donne di tutto il mondo a desiderarli.

Il vestito reso famoso da Jacqueline Kennedy era stato disegnato dalla stilista Vuokko Nurmesniemi, che insieme a Maija Isola divenne una delle designer più influenti tra quelle che lavorarono per Marimekko. L’impatto di Nurmesniemi sulla moda finlandese fu notevole, grazie agli abiti dalle linee morbide che mettevano al primo posto la praticità e la libertà di movimento. La sua creazione più nota è la camicia unisex a righe bianche e nere Jokapoika, di cui una delle camicie con la stampa Raide della collezione di Uniqlo può essere considerata una specie di versione estiva.

Le righe di Raide su una delle camicie della collezione Uniqlo x Marimekko (Uniqlo)

Nel 1979 Ratia morì e Marimekko attraversò un periodo di crisi, che durò per tutti gli anni Ottanta. Nel 1991 l’azienda fu venduta a Kirsti Paakkanen, dirigente di un’agenzia pubblicitaria, che la rimise in piedi assumendo nuove stiliste, sia affermate che emergenti, e inaugurando una linea interamente dedicata agli abiti per il lavoro in ufficio. In pochi anni Marimekko si riprese e la fantasia Unikko tornò di moda: ora viene stampata su tovagliette, tazze, borse, asciugamani, nei colori più diversi.

Un’azienda di donne
Una delle ragioni del successo di Marimekko è che fin dall’inizio creò vestiti fatti per le donne dalle donne. Ratia pensava che l’industria della moda e del tessile potessero aiutare le donne a ritagliarsi uno spazio nella scena artistica finlandese, che fino a quel momento era stata dominata soprattutto da uomini. Questo approccio si è mantenuto negli anni: ancora oggi la maggior parte delle dipendenti di Marimekko sono donne. L’attuale presidente Tiina Alahuhta-Kasko ha detto in passato che «è vero che donne forti e piene di talento hanno avuto un ruolo cruciale nella storia e nell’eredità dell’azienda», per quanto Marimekko non abbia mai cercato attivamente di favorire le donne: ha semplicemente assunto le persone più qualificate che, nella maggior parte dei casi, erano donne.

Per chi non conosce Uniqlo
Uniqlo è un’azienda di moda con più di 1.200 negozi in tutto il mondo, tra cui uno a Milano, dallo scorso settembre. I suoi vestiti sono apprezzati per la buona qualità dei materiali e della fattura, e hanno prezzi accessibili. Per quanto riguarda lo stile, diversamente da quello di altre catene di negozi internazionali, Uniqlo non rincorre le mode del momento. I prodotti di Uniqlo si distinguono invece per l’essenzialità e la funzionalità e hanno linee semplici, minimaliste: l’idea è che chi li indossa possa personalizzare il proprio stile, nel tempo, attraverso gli abbinamenti piuttosto che adattandosi alle mode. Questo approccio a ciò che si indossa è stato chiamato da Uniqlo “LifeWear”:

Non è un abbigliamento monouso, si basa invece sull’alta qualità delle sue componenti. Realizziamo il LifeWear sviluppando e migliorando gli indumenti ordinari, innovando costantemente i capi con piccole o grandi aggiustamenti che ti aiutano nella vita di tutti i giorni.