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  • Venerdì 10 aprile 2020

Lo stato di New York ora è il posto con più contagi accertati al mondo

Sono oltre 159 mila, e i morti nelle ultime 24 ore sono stati 799: ma sembra che la situazione si stia stabilizzando

(Kena Betancur/Getty Images)
(Kena Betancur/Getty Images)

Lo stato di New York è diventato il primo al mondo per numero di casi confermati di coronavirus (“confermati”, è importante: esiste il fondatissimo sospetto che a New York come in molti altri paesi al mondo, Italia compresa, i contagi registrati siano solo una minima parte del totale). Il numero ufficiale dei contagiati nello stato di New York ha superato i 159 mila: più della Spagna (153 mila casi) e dell’Italia (143 mila). Lo stato di New York è terzo per numero di morti (oltre 7 mila). Gli ultimi dati dicono che nella sola città di New York risultano 81.800 casi confermati, quasi quanto la Cina. Nel complesso, negli Stati Uniti i contagi sono 462 mila e i morti circa 16.500.

Bisogna tenere presente che lo stato di New York è uno dei più popolati d’America: vivono più persone nella sola città di New York che in quaranta dei cinquanta stati americani. Ieri c’è stato il numero più alto di morti in un giorno nello stato di New York finora: 779 persone. «Il numero di decessi è andato costantemente crescendo raggiungendo il nuovo picco ieri», ha detto il governatore Andrew Cuomo, durante la conferenza stampa quotidiana sull’emergenza. «Questo virus è molto, molto bravo in quello che fa. Abbiamo perso più vite ieri di quanto non sia mai successo».

Il governatore ha sottolineato però che il numero di pazienti affetti da COVID-19 ricoverati negli ospedali è sceso per il secondo giorno consecutivo, e che mercoledì era aumentato di sole 200 unità, mentre la scorsa settimana i nuovi ricoverati in un giorno erano stati anche più di 1.400. Anche il New York Times sostiene che la situazione negli ospedali si sia stabilizzata, a prova del fatto che le misure di allontanamento sociale stanno funzionando. Secondo quanto dichiarato da un medico di un ospedale di New York, il «volume dei pazienti ricoverati si è stabilizzato».

Andrew Cuomo, a differenza di quanto hanno fatto altri governatori degli Stati Uniti, si è rifiutato di fissare una data anche orientativa per la revoca delle restrizioni imposte dal governo, ammettendo che anche i più esperti non possono fare previsioni: «Chi può guardare al futuro e dire dove saremo tra tre o quattro settimane? Una persona intelligente non può che dire: “Non lo so”». Cuomo ha aggiunto di essere al lavoro per fare arrivare nuove agenzie di pompe funebri, per riuscire a gestire il numero di morti. Gli ospedali e gli obitori pubblici si stanno infatti avvicinando alla loro capacità massima, e ci sono così tante persone che muoiono in casa che i soldati e i membri della Guardia Nazionale hanno iniziato a recuperare e a conservare i corpi in container noleggiati.

Nel frattempo in 42 stati del paese sono state chiuse le attività non essenziali, causando come altrove un forte rallentamento dell’economia. La scorsa settimana negli Stati Uniti altre 6,6 milioni di persone hanno fatto richiesta per il sussidio di disoccupazione: in tutto nelle ultime tre settimane sono state più di 16 milioni le persone che hanno chiesto il sussidio. Diversi analisti si aspettano che per la fine di aprile ci saranno più di 20 milioni di persone disoccupate negli Stati Uniti, facendo salire il tasso di disoccupazione dal 3,5 per cento di febbraio addirittura al 15 per cento.