Nove cose che abbiamo usato molto questo mese

Breve lista di oggetti che trascuravamo da tempo ma hanno trovato riscatto in questi giorni di restrizioni

Wishlist è la rubrica mensile in cui parliamo degli acquisti personali fatti dai redattori, lo spazio in cui vi suggeriamo oggetti che abbiamo provato noi stessi e di cui siamo soddisfatti al punto di consigliarveli. Normalmente questi oggetti arrivano in redazione. In questi giorni in cui la normalità è sospesa, in cui non lavoriamo dalla redazione e in cui si discute dell’opportunità di fare acquisti non essenziali, non avevamo nuovi oggetti di cui parlarvi: abbiamo deciso quindi di fare una cosa un po’ diversa.

Ispirati dalla scrittrice americana Curtis Sittenfeld, che ha riutilizzato una di quelle cose che si tengono a casa per anni e anni e anni ma non si sfruttano mai, ci siamo reciprocamente chiesti: «qual è l’oggetto che avevate già in casa da un sacco di tempo e vi siete trovati inaspettatamente a usare in questi giorni dopo una lunga fase di abbandono?». Qualcuno ha detto «le pentole», qualcuno «il tappetino per lo yoga», qualcun altro «l’aspirapolvere», altri ancora avevano risposte più puntuali. Le abbiamo raccolte qui sotto. Vi abbiamo segnalato i link di quelle acquistabili, nel caso siate curiosi, ma come immaginate in quasi tutti i casi ci vorrà un po’ di tempo per riceverli.

Una poltrona
Il direttore racconta che inaspettate soddisfazioni gli sono arrivate da una poltrona che finora era stata un po’ declassata, diciamo: «È un lusso che mi concessi in mezzo a una spesa di cose più economiche di Ikea, perché non costava poco, ma era una bella imitazione di quel design scandinavo novecentesco (costosissimo!): e in quanto lusso, se ne stava in un angolo inutilizzata, era diventata la poltrona su cui si accatastano i vestiti, hai presente? Un’elegante catasta. Ora in questa vita nuova invece la uso molto e ha questa nuova collocazione da quadro di Hopper. I vestiti sono instabilmente ammucchiati su uno sgabello, intanto».


Ah! Se vi sembra di averlo già visto da qualche parte, il falco in basso a destra: bravissimi, non vi sbagliate.

Teglie, taglieri, cocotte e piatti per torte
In linea con il trend nazionale, una redattrice e una collaboratrice del Post si sono cimentate molto più del solito nella panificazione domestica e negli esperimenti di pasticceria. La prima si è sorpresa a usare molto più del previsto le cocotte che possedeva da tempo e un bel piatto da torte – “alzata“, per chi se ne intende – che normalmente veniva utilizzato molto di rado e ora ospita spesso una torta di mele (se volete anche la ricetta, qui ce n’è una versione informale).


La seconda ha verificato che la teglia bucherellata da pizza e da pane che aveva comprato mesi fa per curiosità per poi dimenticarsene funziona davvero bene come le avevano detto. Dice che «fa davvero la differenza perché la cottura è uniforme e croccante».

Infine, un redattore ha finalmente apprezzato l’utilità di un tagliere gigante, che viene comodo anche si cucina per uno, quando si cucina così spesso.

Un vogatore
«Il mio vogatore è passato in un mese da “acquisto più stupido della mia vita” a “acquisto più intelligente della mia vita”», dice con grande franchezza il vicedirettore, che aveva smesso di usarlo da parecchio tempo ma l’ha felicemente riscoperto quando sono entrate in vigore le restrizioni. Sappiamo che è troppo severo con se stesso, comunque, perché ricordiamo periodi in cui lo usava con grande regolarità.

Un quaderno, o meglio un diario
Già quest’estate, nel periodo dei grandi incendi in Amazzonia, una redattrice aveva pensato di rimettere mano a un vecchio diario iniziato nel 2015 e mai finito, per tenere nota di pensieri, dettagli della vita quotidiana e altre cose che avrebbero potuto rispondere all’ipotetica domanda della sé del futuro: «E tu cosa stavi facendo mentre nel mondo succedevano questi disastri?».

Il cambiamento climatico ha quel problema che non è sempre percepibile su piccola scala, e quindi in alcuni momenti ce ne preoccupiamo molto e in altri meno. Una pandemia ha tutto un altro effetto e così la redattrice ha ripreso a tenere il diario in questione. Non scrive tutti i giorni, ma due o tre volte a settimana, cercando di descrivere in modo accurato anche certe cose noiose per ricordarsene poi quando tutto sarà finito o avremo altri problemi a cui pensare. Usa quel famoso quaderno.

Calzini antiscivolo
Il più grande rimpianto di una redattrice è non aver fatto scorta di calzini “con-i-pallini”, quelli antiscivolo, quando si poteva andare in giro per negozi. In questi giorni di temperature basse nel Nord Italia sono piuttosto fondamentali, oltre che rassicuranti, dice lei, e avendone pochi si fa fatica a stare al passo con le lavatrici. Ritornare alle scarpe quando si ricomincerà ad andare in redazione non sarà semplice.

Un proiettore
La curva di gradimento del proiettore nelle vite di molti parte da un picco di entusiasmo che segue immediatamente l’acquisto, ma se il proiettore non viene sistemato in un posto in cui possa rimanere per sempre, con una parete bianca davanti, montarlo e smontarlo diventa la ragione per cui poi non lo si usa abbastanza spesso. È successo così a un redattore che in queste settimane di solitudine, però, lo ha apprezzato tantissimo.

Avatar, sì. Cosa ci possiamo fare)

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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.