Nella quotidiana conferenza stampa di aggiornamento sulla diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) nel mondo, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha esposto le preoccupazioni degli esperti e degli scienziati sulle misure applicate nel mondo per contenere l’epidemia.
Ghebreyesus ha detto:
Siamo preoccupati che certi paesi non abbiano preso la questione abbastanza seriamente, o che abbiano deciso che non c’è niente che possono fare. Siamo preoccupati che in certi paesi il livello dell’impegno politico e le azioni che dimostrano questo impegno non siano all’altezza della minaccia che abbiamo davanti. Questa non è un’esercitazione. Non è il momento di arrendersi. Non è il tempo delle scuse. È il momento di impegnarsi al massimo. Ci sono paesi che si preparano da decenni a scenari simili: ora è il momento di applicare quei piani.
Attualmente sono stati riscontrati 95.265 casi di coronavirus nel mondo: 3.281 persone che sono morte avevano contratto il virus. I paesi interessati sono quasi 90, e ai primi posti per numeri di casi, dopo la Cina, ci sono la Corea del Sud, l’Iran, l’Italia, la Germania, la Francia e il Giappone. Soltanto nelle ultime 24 ore, ha detto Ghebreyesus, fuori dalla Cina il coronavirus è stato rilevato in 33 paesi, per 2.055 casi totali.
Tra le raccomandazioni di Ghebreyesus ai paesi del mondo c’è quella di aumentare il numero di tamponi effettuati, educare le persone a riconoscere i sintomi, preparare gli ospedali perché possano accogliere i malati, assicurarsi di avere le scorte mediche necessarie, addestrare il personale sanitario a riconoscere i casi di contagio e a proteggersi. Ghebreyesus non ha citato direttamente i paesi che non stanno facendo abbastanza, ma ha aggiunto «vi posso dare la lista la prossima volta».