Nelle Marche è stata decisa la chiusura delle scuole e la sospensione degli eventi pubblici fino al 4 marzo

Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli (ANSA/ETTORE FERRARI)
Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli (ANSA/ETTORE FERRARI)

Il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, ha firmato martedì sera un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole e altre misure straordinarie fino al 4 marzo, per i rischi legati alla diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). La chiusura delle scuole riguarda anche le università e i percorsi di formazione professionale, mentre le altre misure comprendono la chiusura di musei e biblioteche, la sospensione di manifestazioni pubbliche di qualunque natura e quella dei concorsi pubblici.

Poco dopo l’annuncio di Ceriscioli, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha detto che il governo potrebbe impugnare l’ordinanza, perché contraria agli accordi presi con le regioni nelle quali per il momento non ci sono situazioni particolarmente gravi legate al coronavirus.

Il testo dell’ordinanza:

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha appena firmato l’ordinanza n. 1 del 25/02/2020 che aumenta le misure per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus. A partire dalle ore 00.00 di mercoledì 26 febbraio 2020 e fino alle ore 24.00 del 4 marzo 2020 sul territorio della Regione Marche in quanto confinante con i cluster è disposta:

a) la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura;
b) la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche, universitarie (lezioni, esami di profitto e sedute di lauree) e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, salvo le attività formative svolte a distanza e quelle relative alle professioni sanitarie ivi compresi i tirocini;
c) la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale sia estero;
d) la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura e delle biblioteche;
e) la sospensione dei concorsi pubblici fatti salvi quelli relativi alle professioni sanitarie per le quali dovranno essere garantite le opportune misure igieniche.