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  • Domenica 16 febbraio 2020

Le ultime novità dalla Diamond Princess

Sulla nave in quarantena in Giappone ci sono 70 nuovi casi di coronavirus; i passeggeri italiani, statunitensi, canadesi e quelli di Hong Kong verranno rimpatriati

Giornalisti davanti alla Diamond Princess (FRANCK ROBICHON)
Giornalisti davanti alla Diamond Princess (FRANCK ROBICHON)

Altre 70 persone sono risultate positive al nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) tra quelle a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in quarantena nel porto di Yokohama da circa due settimane, portando a 355 il numero di passeggeri contagiati. La Diamond Princess è rimasta bloccata in Giappone dopo che un passeggero, sbarcato a Hong Kong, era risultato positivo al virus: da allora nessuno è stato fatto scendere dalla nave – tranne i contagiati – ma qualcosa potrebbe muoversi già da oggi.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fatto sapere che partirà un volo per rimpatriare i 35 cittadini italiani rimasti bloccati sulla nave. Tutti e 35 sono risultati negativi al virus. Anche l’ambasciata statunitense in Giappone ha fatto sapere che i 400 statunitensi a bordo della Diamond Princess sono considerati «ad alto rischio di esposizione» per via dell’alto numero di contagi sulla nave, e che verranno sbarcati e fatti rientrare negli Stati Uniti con voli organizzati a partire da oggi, domenica 16 febbraio.

La stessa cosa è stata decisa dal governo di Hong Kong e dal governo canadese: entrambi hanno organizzato voli per il rientro dei loro cittadini a bordo della nave. Il governo canadese, però, ha fatto sapere che i passeggeri canadesi che mostrano sintomi del nuovo coronavirus non verranno imbarcati sui voli previsti per il rimpatrio, ma verranno trasferiti in strutture del sistema sanitario giapponese per ricevere le cure necessarie. I passeggeri che potranno partire, invece, una volta arrivati in Canada rimarranno in quarantena per 14 giorni.

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L’ambasciata australiana a Tokyo si è messa in contatto con i passeggeri australiani spiegando che le autorità sanitarie australiane stanno lavorando in collaborazione con le autorità giapponesi, e che il governo sta valutando le opzioni migliori per assistere i cittadini a bordo della nave. Il governo britannico invece ha ricevuto molte critiche per come sta gestendo la situazione, specialmente dopo che David Abel (un passeggero britannico) durante una diretta video dalla nave ha detto che non aveva più alcuna speranza che qualcuno dal Regno Unito venisse in suo soccorso.

Diversi passeggeri stanno raccontando sui social media la loro esperienza in quarantena: oltre ad Abel, c’è Matthew Smith, un passeggero americano che ne sta parlando su Twitter, gli australiani Jan e Dave Binskin, che lo fanno su Facebook, l’americana Cheryl Moleski, che lo fa su YouTube. L’ha fatto per qualche giorno anche una passeggera italiana, su Facebook, ma poi ha reso privato il proprio profilo.

I passeggeri della Diamond Princess sono tenuti a restare nelle proprie cabine – possono uscire per un’ora e mezza sul ponte solo una volta ogni due giorni, con precedenza a chi ha una cabina senza finestre – e a provarsi la febbre ogni quattro ore.

Sabato 15 febbraio, il ministero della salute giapponese ha detto: «Finora abbiamo eseguito i test su 1219 persone. Di queste, 355 sono risultate positive al nuovo coronavirus. Delle 355 persone risultate positive, 73 non mostrano sintomi».