Andrew Yang ha ritirato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti

(Scott Olson/Getty Images)
(Scott Olson/Getty Images)

Andrew Yang, imprenditore e filantropo statunitense di 45 anni, ha ritirato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti dopo il cattivo risultato ottenuto alle primarie del Partito Democratico sia in Iowa sia in New Hampshire. «Non voglio chiedere soldi, tempo e sostegno alle persone se non penso legittimamente di poter vincere», ha detto in un’intervista all’Atlantic.

Nonostante i suoi risultati modesti nei primi stati in cui si è votato, Yang è stato una delle sorprese di queste primarie: ha iniziato la sua campagna elettorale da semi-sconosciuto imprenditore del settore tecnologico figlio di immigrati taiwanesi, per poi raccogliere sempre più consensi e donazioni private. Al momento è arrivato in tutto a 30 milioni di dollari, una cifra più alta anche di alcuni candidati rimasti in corsa. Le sue proposte principali, fra cui un reddito di cittadinanza da mille dollari per ogni americano e l’esigenza di intervenire presto per gestire la transizione verso un’economia sempre meno legata alla manifattura sono entrate nel dibattito nazionale, e moltissimi giornalisti e analisti si sono detti sorpresi della preparazione e del talento retorico di Yang: su tutti lo staff di editorialisti del New York Times, che lo ha esplicitamente invitato a candidarsi a sindaco di New York, la città dove è cresciuto.

Nei prossimi mesi dovrebbe comunque fare campagna a favore del vincitore delle primarie, come ha ribadito più volte: l’Atlantic scrive che per il momento «non esclude» di candidarsi a sindaco di New York, ma anche che potrebbe essere interessato a un ruolo esecutivo nella prossima amministrazione Democratica – se il vincitore delle primarie riuscirà a battere Trump – ed eventualmente a candidarsi alle primarie presidenziali del 2024.

Tra i candidati più in vista alle primarie del Partito Democratico Yang era rimasto l’unico non bianco.