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  • Sabato 8 febbraio 2020

Un aereo presidenziale con una storia da soap opera

Letteralmente, visto che stanno pensando di produrne una: ma prima il messicano Obrador vorrebbe sbarazzarsene con una lotteria

Andrés Manuel López Obrador è presidente del Messico dall’estate del 2018, quando vinse con più del doppio dei voti rispetto al suo principale sfidante, promettendo – da candidato populista e di sinistra – di mettere fine alla corruzione e ridurre le disuguaglianze. In particolare, durante la campagna elettorale Obrador aveva promesso che non avrebbe vissuto nel palazzo presidenziale e che avrebbe venduto il costoso Boeing 787-8 Dreamliner comprato pochi anni prima da un suo predecessore. In effetti, Obrador sta vivendo nella sua casa, il palazzo presidenziale è diventato un museo, e sta ricevendo uno stipendio che è meno della metà di quello del suo predecessore.

La questione dell’aereo presidenziale è più complicata. Da mesi, infatti, Obrador sta provando, senza riuscirci, a venderlo: i possibili acquirenti sono pochi e sembra che nessuno abbia fatto offerte sufficientemente appetibili. L’ultima idea di Obrador per provare a liberarsene è di organizzare una lotteria nazionale il cui premio sia appunto l’aereo.

L’aereo in questione fu ordinato nel 2012 dall’allora presidente Felipe Calderón, conservatore, che però non fece in tempo a volarci, perché alla fine di quell’anno scadde il suo mandato. A usarlo fu quindi Enrique Peña Nieto, il suo successore, leader di un partito di centro. Nieto provò a bloccare l’ordine dell’aereo, ma non fu possibile e quindi decise di tenerselo e di chiamarlo José María Morelos y Pavón, come un sacerdote e patriota messicano, morto più di 200 anni fa. Si pensa che l’aereo sia costato circa 200 milioni di euro.

(Britta Pedersen/picture-alliance/dpa/AP Images)

È stato calcolato che Peña Nieto abbia usato l’aereo – che tra le altre cose ha una camera da letto, un bagno privato e una sala per le conferenze – per più di 200 voli interni e internazionali. Obrador, invece, non l’ha mai usato. Un po’ perché praticamente non viaggia mai all’estero, un po’ perché quando deve fare voli interni prende aerei commerciali, con biglietti in classe economy. All’inizio del suo mandato Obrador aveva addirittura deciso di mandare l’aereo – secondo lui «troppo lussuoso per un paese povero come il Messico» – all’estero, in un hangar della California.

Per Obrador l’aereo rappresenta un costo di parcheggio e mantenimento (che si pensa sia di quasi un milione di euro l’anno), ma soprattutto un simbolo. È una spesa del governo precedente, a cui lui ha rinunciato, e che vuole trasformare in guadagno. Negli ultimi mesi aveva quindi provato a vendere il Boeing 787-8 Dreamliner ad alcuni possibili acquirenti, offrendolo anche al suo omologo statunitense Donald Trump e al primo ministro canadese Justin Trudeau. A Trudeau l’aereo fu esplicitamente offerto a settembre, subito dopo che era uscita la notizia che, in un incidente a terra, il suo aereo era stato lievemente danneggiato. «Il nostro aereo è molto più grande e bello del suo», disse Obrador in quell’occasione.

Dopo aver ricevuto una serie di rifiuti è arrivata l’idea della lotteria. Obrador aveva accennato all’ipotesi già a gennaio, ma pochi giorni fa ha fatto capire che ci crede davvero, mostrando in una conferenza stampa di aver già pronto un ipotetico biglietto. La proposta per la lotteria – che ancora deve essere approvata – prevede che ogni biglietto costi circa 500 pesos, un po’ più di 20 euro, e la speranza di Obrador è che i biglietti venduti siano almeno 5 milioni, così da poter raggiungere una cifra superiore a quelli che si pensa essere il valore attuale dell’aereo: circa 115 milioni di euro. Obrador ha anche spiegato che l’aereo può arrivare in Europa in dieci ore, senza bisogno di soste per il carburante, e che al momento può accogliere 80 persone. Ha anche aggiunto che i soldi ricavati dalla lotteria saranno investiti nella sanità.

Al momento della presentazione, molti giornalisti presenti in sala hanno riso.

Nelle ore e nei giorni successivi, la proposta della lotteria ha fatto partire una sorta di meme basato sul “cosa farei se vincessi l’aereo presidenziale”.

Nei piani di Obrador il vincitore della lotteria diventerà il nuovo proprietario dell’aereo e per un anno non dovrà preoccuparsi delle spese di mantenimento e assicurazione dell’aereo, che nel frattempo è tornato in Messico. Ma un eventuale vincitore potrebbe anche, comprensibilmente, decidere di vendere l’aereo: sembra infatti che negli ultimi mesi qualcuno – non Trump e non Trudeau – abbia espresso interesse per l’acquisto, ma che il governo messicano abbia rifiutato perché l’offerta era troppo bassa.

Il 15 febbraio Obrador farà sapere se la proposta della lotteria diventerà effettiva (ci vuole tempo anche perché, per ora, la legge messicana vieta di fare lotterie nazionali con premi che non siano in denaro). Ma se l’idea non dovesse andare in porto, ci sono già delle alternative. Un’altra, scrive CNN, prevede di «fare una soap opera sulla storia dell’aereo».