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  • Lunedì 23 dicembre 2019

La posta che nessuno vuole

Il trasporto del niente, come scriveva in "Atlante occidentale" Daniele Del Giudice

(Getty Images)
(Getty Images)

«La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicità e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l’attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importa niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti così».

Daniele Del Giudice, Atlante occidentale (1985)

Daniele del Giudice, nato a Roma nel 1949, è uno dei più influenti scrittori italiani degli anni Ottanta. Nel 1983 pubblicò il suo primo romanzo, Lo stadio di Wimbledon, che venne scoperto da Italo Calvino come consulente editoriale di Einaudi; proprio Calvino è lo scrittore a cui viene più spesso accomunato, per la combinazione di fantasia e rigore scientifico. Nel 1985 uscì Atlante occidentale, altro grande successo di critica e di pubblico; scrisse altri tre romanzi, tre raccolte di racconti e un’opera teatrale, sempre apprezzati per l’alta qualità letteraria. La sua ultima pubblicazione sono I racconti, usciti nel 2016. Nel 2019 Einaudi ha ripubblicato Atlante occidentale con in aggiunta il Taccuino di Ginevra, 59 pagine inedite con gli appunti della visita di Del Giudice al CERN di Ginevra nel maggio del 1984, alla base del romanzo.

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