La Nuova Zelanda ha riacquistato 56mila armi del tipo messo al bando dopo la strage di Christchurch

(Phil Walter/Getty Images)
(Phil Walter/Getty Images)

In Nuova Zelanda la popolazione ha consegnato circa 56mila armi negli ultimi sei mesi, in seguito a un’iniziativa decisa dal governo del paese per ridurne la diffusione dopo la strage di Christchurch del 15 marzo scorso, nella quale furono uccise 51 persone in due moschee della città. In seguito all’episodio, il più grave nella storia moderna della Nuova Zelanda, il governo e il Parlamento avevano messo al bando le armi semiautomatiche, lasciando poi ai loro proprietari sei mesi di tempo per mettersi in regola. Il programma di consegna ha previsto rimborsi fino al 95 per cento del valore delle armi, come incentivo per la restituzione.

Nel 2016, la polizia della Nuova Zelanda stimò che nel paese ci fossero almeno 1,2 milioni di armi possedute da civili, circa una ogni quattro persone. Non è quindi chiaro quante armi non più consentite siano ancora in circolazione, e la messa al bando ha ricevuto forti critiche da parte dei gruppi per la libertà di possedere e portare un’arma.

Il 15 marzo, Brenton Tarrant attaccò due moschee di Christchurch uccidendo 51 persone. Il processo nei suoi confronti inizierà il prossimo anno.