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  • Giovedì 5 dicembre 2019

Come si fotografa una bottiglia di vino

Mettendola in una cornice che dia l'idea di che tipo di vino sia, come ha fatto Piero Percoco mostrando il rosé Calafuria tra i tipi da spiaggia della Puglia

Il Calafuria di Tormaresca visto da Piero Percoco (Tormaresca)
Il Calafuria di Tormaresca visto da Piero Percoco (Tormaresca)

Tra i dieci migliori vini rosé del 2018 scelti dall’importante rivista enologica americana Wine Spectator, ce n’era solo uno italiano: il Calafuria, un vino del Salento prodotto da Tormaresca, azienda vinicola pugliese della famiglia Antinori. Ottenuto dalle uve Negroamaro coltivate nella tenuta Masseria Maìme di San Pietro Vernotico, tra Brindisi e Lecce, il Calafuria è di un rosa fior di pesco, ha un profumo di frutta bianca, con qualche nota floreale di rosa e glicine, e deve essere servito fresco, a una temperatura di 10°C. Insomma è un vino che fa pensare all’estate anche quando non è estate, come cercano di fare le fotografie scattate da Piero Percoco per un’edizione speciale di bottiglie del Calafuria.

(Piero Percoco/Tormaresca)

Da quattro anni Tormaresca chiede a un artista di pensare a una propria interpretazione del Calafuria per un’edizione limitata di bottiglie, con etichette d’artista. In passato a collaborare con l’azienda vinicola – che tra l’altro sponsorizza il Phest, il Festival Internazionale di Fotografia di Monopoli, e il Locus Festival, l’evento musicale di Locorotondo – sono stati gli illustratori Valeria Petrone, Davide Bonazzi e Giordano Poloni, mentre quest’anno il lavoro sull’edizione speciale è stato affidato a Percoco, che si è fatto conoscere con il progetto The rainbow is underestimated, “L’arcobaleno è sottovalutato”. Le sue fotografie, ispirate a quelle di William Eggleston e Stephen Shore e scattate con uno smartphone, sono state pubblicate anche sul profilo Instagram della rivista New Yorker.

Nato a Sannicandro di Bari, Percoco ha 31 anni e fotografa il mondo come appare nel suo paese. Nelle sue fotografie – comprese quelle dedicate al Calafuria – ci sono scene di vita quotidiana talmente realistiche da risultare quasi surreali. Nelle foto scattate per il Calafuria ci sono gli stereotipi di un mondo patinato in cui si bevono i vini rosé e quelli dei frequentatori delle spiagge pugliesi, le loro tavole imbandite e gli stabilimenti balneari. Come in tutte le fotografie di Percoco, ci sono colori accesi, cieli blu senza nuvole e tanta pelle esposta, di persone comuni.

I vigneti del Calafuria crescono sul mare, lungo la costa adriatica, tra boschi, pinete e uliveti. Il vino – che costa dai 10 ai 15 euro a bottiglia – è uno dei più importanti tra quelli prodotti da Tormaresca; «Probabilmente il nostro prodotto di maggior successo assieme al Primitivo», secondo il responsabile dell’azienda Vito Palumbo. L’edizione limitata con le etichette di Percoco sarà venduta in cartoni da sei magnum, di cui una con l’etichetta classica. Le fotografie realizzate per il progetto saranno inoltre raccolte in un libro e portate in mostra in giro per l’Italia.