Una canzone di Shelby Lynne

(Frazer Harrison/Getty Images for Stagecoach)
(Frazer Harrison/Getty Images for Stagecoach)

Divine Comedy hanno fatto una canzone per la serie Modern Love.
Pearl Jam tornano in Italia a luglio 2020, a Imola (i biglietti sono in vendita da sabato).
È giusto che sappiate tutto: tredici anni fa feci una playlist per il congresso dei DS (l’avevo freudianamente rimosso pure io).

You don’t have to say you love me
La canzone la sapete, ci farete caso. La musica la scrisse nel 1965 Pino Donaggio, uno che ne ha fatte di formidabili e assai diverse tra loro, e si chiamava Io che non vivo. Fu un successone, l’anno dopo venne tradotta in inglese: molto bene, testo migliore dell’italiano, in cui quel “sei miaaa” è un po’ goffo (secondo la leggenda gli autori del testo inglese non avevano idea di cosa dicesse in italiano). Tutto per farla cantare da Dusty Springfield, e fu un megasuccessone: lei l’aveva sentita a Sanremo dove era ospite, e poi l’aveva registrata nella tromba delle scale dello studio, perché lì suonava meglio. Seguirono cover varie, quasi sempre con quell’approccio teatrale e melodrammatico (ok, godetevelo, però), ma nel 2008 arrivò Shelby Lynne che fece un disco di cover di Dusty Springfield, e la cantò sussurrata e languida, bellissima.
Shelby Lynne ha 51 anni ora, è una cantante di discreto successo negli Stati Uniti, con formazione country ma molte “contaminazioni”, come si dice. La sua versione di You don’t have to say you love me è famosa – come tutto il disco – anche per la qualità della registrazione, e quindi mi raccomando: le cuffie.

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