Alcuni manifestanti hanno attaccato e incendiato la sede del consolato iraniano di Najaf, in Iraq

Il consolato dell'Iran a Najaf, Iraq, dopo l'incendio 28 novembre 2019 (AP Photo/Anmar Khalil)
Il consolato dell'Iran a Najaf, Iraq, dopo l'incendio 28 novembre 2019 (AP Photo/Anmar Khalil)

La sera di mercoledì 27 novembre alcuni manifestanti hanno attaccato e incendiato la sede del consolato iraniano nella città di Najaf, nel sud dell’Iraq. Sei di loro sono morti e 50 sono stati feriti durante gli scontri, quando la polizia ha cominciato a sparare per evitare che le persone entrassero nel consolato. Dopo l’attacco, nella città è stato imposto il coprifuoco.

Le proteste in Iraq erano iniziate a ottobre e si erano rivolte fin dall’inizio contro il governo di Mahdi, le pessime condizioni economiche in cui si trovano molti iracheni e l’influenza esercitata dall’Iran nella politica irachena. Finora nelle proteste sono state uccise almeno 350 persone, ma nonostante le violenze e il controverso intervento dell’Iran le manifestazioni non si sono fermate. Oggi, a Nassiria, sono morte almeno 13 persone: le forze di sicurezza hanno cominciato a sparare durante le proteste e hanno usato gas lacrimogeni per sgomberare due ponti bloccati dai manifestanti. Altre 70 persone sono rimaste ferite.